La Nuova Sardegna

Elezioni regionali 2024
La polemica

Su Michela Murgia e antifascismo Paolo Truzzu ricompatta Alessandra Todde e Renato Soru

Su Michela Murgia e antifascismo Paolo Truzzu ricompatta Alessandra Todde e Renato Soru

I candidati del centrosinistra contro le esternazioni del sindaco di Cagliari

15 febbraio 2024
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Sassari Uscendo un po’ fuori dai canonici temi legati al futuro della Sardegna, il candidato governatore del centrodestra, Paolo Truzzu, ha messo in fila una serie di considerazioni che hanno provocato le reazioni immediate e polemiche dei suoi avversari. Intervistato da Klaus Davi per “Klauscondicio”, Truzzu ha spaziato su diversi temi. Ha parlato anche di Michela Murgia, la scrittrice scomparsa l’anno scorso: «Non intitolerei mai una via o le dedicherei un monumento perché mi sembra un personaggio più negativo che positivo, nel senso che era una di quelle che voleva insegnare agli altri cosa dovevano pensare e imporgli in ogni caso il suo pensiero. Era una totalitaria, per certi punti di vista».

Immediata la replica di Alessandra Todde, secondo cui quelle di Truzzu sono parole che «non solo mancano di rispetto alla memoria di una figura che ha contribuito significativamente al dibattito culturale e sociale della nostra isola, ma denotano anche una pericolosa inclinazione a ridurre al silenzio le voci che si levano per promuovere riflessione e cambiamento. Murgia era una scrittrice, una intellettuale, una voce critica che con passione e dedizione ha esplorato le complessità della società sarda e italiana, affrontando temi di rilevanza universale quali l'identità, la giustizia sociale e i diritti delle donne». Per la candidata del Campo largo «la diversità di pensiero e la libertà di espressione sono pilastri fondamentali di una società democratica».

L’altra polemica innescata da Truzzu è stata sull’eredità del Ventennio: «Io un antifascista? Non mi piacciono le cose “anti”, non sono nemmeno anticomunista. Credo che la politica si faccia per altri e non contro qualcuno». Tanto da beccarsi da Renato Soru un a stoccata così: «È il fascismo ad essere stato totalitarista in Italia, non Michela Murgia». Prosegue poi il candidato dela Coalizione sarda: «Dispiace che il sindaco di Cagliari non abbia il coraggio di dichiararsi antifascista e dica che non bisogna mai essere anti ma solo a favore. E metta sullo stesso piano, qui in Italia, nella nostra storia, l’esperienza del fascismo e del comunismo - ribatte Renato Soru -. Il comunismo non ha portato guerre, non ha mandato cittadini nei campi di concentramento, non ha firmato leggi razziali, non ha perseguitato il dissenso, chiuso il Parlamento, cancellato la democrazia nel nostro paese. Questa è stata l’esperienza del fascismo».

Truzzu ha parlato anche di assessori: «Sgarbi e Vannacci nella mia giunta? Prima dobbiamo vincere le elezioni... Abbiamo tante persone capaci in Sardegna e non vedo il motivo per portare assessori da fuori della nostra regione». E sui gay: «Non mi è mai capitato di sposare coppie gay, ma se succedesse lo farei anche. Ad esempio non avrei avuto problemi a celebrare il matrimonio di Valerio Scanu. Grazie a un mio intervento si è potuto tenere il gay pride a Cagliari. Non l’ho mai bloccato».

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