Inviato a Lula A breve distanza dalla miniera di Sos Enattos, la ministra a Università e Ricerca Anna Maria Bernini arriva a Lula a bordo di un vagone carico di dobloni d’oro. «Porto i 950 milioni di euro messi sul tavolo dal presidente del consiglio per l’Einstein telescope», annuncia portata in trionfo da sindaco e da una nutrita delegazione regionale di Forza Italia. Dietro di lei, a favore di camera durante il breve momento di interviste, si aggiusta gli occhiali e annuisce soddisfatto il candidato alla presidenza della regione del centrodestra, Paolo Truzzu.
«La scelta migliore» La promessa di investimento miliardario è l’ultima novità dopo la candidatura ufficializzata nel giugno 2023. Lula concorre per ospitare, nei locali scavati sottoterra dell’ex miniera, un osservatorio di onde gravitazionali che porterebbe in quella porzione interna di isola tavole rotonde tra i principali scienziati europei. La concorrenza però non manca in giro per il continente. E considerando che tra il Montalbo e le case basse del paese ancora non si vedono laboratori, alloggi o altre strutture pronte all’uso, la strada sembra lontana. «A me non sembra molto lontana», ribatte la ministra Bernini. «Dall’ultima volta che ci siamo visti – e cioè dal sopralluogo a Sos Enattos che fece nel marzo 2023 – porto 950 milioni di euro messi sul tavolo dal presidente del consiglio e un posizionamento più saldo di Lula in Europa per quanto riguarda la candidatura». Per questo, secondo la numero uno del Ministero di Università e Ricerca, «vedo più opportunità che criticità».
A Lula manca tutta la parte di infrastrutture che rendano possibile ospitare una macchina – di ricerche, di spostamenti, di professionalità – così gigante. Con l’assegno da quasi nove zeri in tasca, Bernini lo considera ad oggi un vantaggio: «Il fatto che ci siano cieli puliti, zone a bassissima sismicità e condizioni ideali, l’ha detto meglio di me una voce imparziale come il premio Nobel Giorgio Parisi, fa di Lula il sito migliore rispetto alle opzioni olandesi e tedesche – sostiene –, lì dove invece c’è un eccesso di infrastrutturazione che sporca i cieli». In uno slancio di entusiasmo, e si perdona il passaggio su «Lula città», la ministra caldeggia la candidatura italiana in Europa: «Stiamo cercando di portare qui l’infrastruttura strategica più importante che esista per quanto riguarda le onde gravitazionali per fare, di questa città, la città della scienza e una miniera di nuove opportunità». Il sogno, «no: una realtà solida», è cominciato «con le pale eoliche del governo Draghi, e con questo governo Meloni che le ha tolte, togliendo il rischio di ogni criticità in questa zona». Da parte dell’Italia, quindi, mentre un pool di progettisti e di imprenditori è al lavoro sui piani di fattibilità e costruzione attorno Sos Enattos, è tutto pronto: «La decisione arriverà nel 2025, e noi cercheremo di viverlo come anno di opportunità per la Barbagia, Nuoro, la Sardegna, di vedere una grande comunità di scienziati, tecnici e studenti». Le virgole e i puntini sulle i, la ministra Anna Maria Bernini li ha messi poco dopo, nell’incontro a porte chiuse nell’ufficio del sindaco. Mario Calia, fascia tricolore in spalla, prima ha accolto in festa la rappresentante del governo allargando le braccia e il sorriso: «Ministra! Cantu bi cheret?!» e poi consegnandole un mazzo di fiori al primo piano del municipio, attorniato dal prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi a fare gli onori di casa. Rispetto a quasi un anno fa, stavolta niente giro approfondito tra le pareti delle miniere, che già si conoscono abbastanza.
Tour elettorale L’avvento di Bernini in terra sarda è anche un (tiepido) endorsement per la candidatura di Truzzu, «certo – conferma la ministra –, cerchiamo anche con lui di continuare sulla strada di più fatti-detti che detti-fatti». Bernini si sofferma sul ruolo di Forza Italia nella coalizione di centro-destra, «Portiamo concretezza e solidità. Da sempre siamo forza di governo e siamo forti della capacità di confermare valori e progetti». All’appuntamento, tra gli altri, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, il coordinatore sardo Ugo Cappellacci e il deputato Pietro Pittalis. Niente microfoni anche per il confronto Bernini-Truzzu, ma il candidato commenta a margine: «La Sardegna ha le carte in regole per diventare l’isola della Ricerca. L’installazione dell’Et rappresenta una grande opportunità e non solo per la creazione di migliaia di posti di lavoro».