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Elezioni in Sardegna, ecco la mappa del nuovo Consiglio regionale

Elezioni in Sardegna, ecco la mappa del nuovo Consiglio regionale

La possibile composizione dell’assemblea: al vincitore il 60% dei seggi. Fratelli d’Italia potrebbe piazzare 4 o 5 consiglieri, 3 per Forza Italia e Riformatori

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Cagliari I nuovi consiglieri del centrosinistra, se sarà confermata la vittoria per un’incollatura, saranno 36, compreso il seggio assegnato d’ufficio al governatore primo classificato, in questo Alessandra Todde. Saranno 12 in più rispetto alle opposizioni, visto che le 10 liste del Campo largo avranno dalla loro il primo di maggioranza più alto, quello che assegna il 60 per cento dei seggi. Nonostante questo calcolo abbastanza semplice, rischia di essere molto più complicata l’assegnazione fra i partiti che sostenevano l’ex viceministra. Perché per essere sicuri, bisognerà avere a disposizione il numero esatto dei voti validi.

In ogni caso, stando a una prima ipotesi, il gruppo più numeroso del centrosinistra dovrebbe essere quello composto dagli eletti del Pd: dai nove ai dieci la forbice possibile. Subito dopo i Cinque stelle, terzo partito in assoluto, con seggi conquistati in quasi tutti gli otto collegi elettorali, più qualche resto che potrebbe essere assegnato al movimento indipendentista A Innantis, in lista proprio con il Movimento di Bebbe Grillo. A giocarsi la terza piazza, sempre all’interno del centrosinistra, dovrebbero Alleanza RossoVerdi, Progressisti e la civiva “Uniti per Alessandra Todde”. Anche se con un bel po’ di distacco, dovrebbero più di una chance Sinistra futura e il Psi-Sardi in Europa.

Ma sono tutti ipotesi, perché nell’assegnazione dei seggi alla maggioranza l’Ufficio centrale elettorale, in altre parole i giudici della Corte d’appello di Cagliari, dovranno tenere conto anche del possibile trasferimento di alcuni seggi assegnati sulla carta a un collegio ma che poi finiscono in carico ad altre circoscrizioni, perché in quei territori è stata più alta l’affluenza nei seggi.

Centrodestra I nuovi consiglieri saranno 24, compreso il candidato governatore sconfitto, Paolo Truzzu. Quattro o cinque, se non sei, dovrebbero essere assegnati a Fratelli d’Italia, con il quoziente pieno a Cagliari, Sassari e in Gallura, mentre gli altri dovrebbero arrivare con i resti a Nuoro e forse un secondo a Cagliari oppure a Oristano. Comunque, rispetto a cinque anni, Fdi ha quasi triplicato i voti, passando da 34mila a poco meno di 80mila. Subito dopo dovrebbero esserci Forza Italia e i Riformatori, con tre consiglieri a testa. Fino all’ultimo minuto, hanno sgomitato, per conquistare la seconda piazza fra i partiti della coalizione. Stando a una previsione, tutta da verificare, il partito di Berlusconi dovrebbe essere davanti di un’incollatura, 4 seggi, grazie agli exploit cagliaritani di Ivan Piras, sindaco di Dolianova, ed Edoardo Tocco, presidente del Consiglio comunale del capoluogo, e a quello in Gallura, soprattutto ad Olbia, del consigliere regionale uscente Angelo Cocciu e a Nuoro di Giuseppe Talanas. I Riformatori dovrebbero aver messo a segno due quozienti pieni nel collegio di Cagliari, mentre il terzo dovrebbe essere ballerino fra la Gallura, con Giuseppe Fasolino, assessore al bilancio nella prima e nella seconda giunta Solinas, e il collegio di Sassari, dove sarebbe in testa Aldo Salaris, assessore uscente agli enti locali e all’urbanistica. Nonostante il crollo verticale, da 71mila a 30mila voti in cinque anni, il Psd’Az dovrebbe aver conquistato due seggi sempre con il quoziente pieno e potrebbero essere entrambi a Cagliari, con due storici “cacciatori di preferenze”: Gianni Chessa, l’assessore uscente al Turismo, e Nanni Lancioni, fedelissimo di Solinas. Anche la Lega ha avuto un tracollo: da 82mila voti, secondo partito in assoluto nel 2019, a poco più di 21mila, fino scivolare in coda nella classifica interna al centrodestra. Un seggio il Carrroccio l’avrebbe conquistato a Cagliari, dove è in corso una battaglia fratricida fra Alessandro Sorgia, Enrica Anedda Endrich e il consigliere regionale uscente Andrea Piras. A contendersi il secondo dovrebbero essere il presidente uscente del Consiglio regionale, Michele Pais, collegio di Sassari, Andrea Biancareddu, assessore regionale alla Cultura, collegio di Olbia-Tempio, che alla vigilia delle elezioni ha abbondato l’Udc per Salvini, e Pierluigi Saiu, assessore ai lavori pubblici, candidato nella circoscrizione di Nuoro. Quattro in tutto, due a testa, dovrebbero essere poi assegnati ai due partiti di centristi, che hanno fatto il loro esordio in queste elezioni: Sardegna al centro 20.Venti e Alleanza Sardegna-Pli. Gli eletti più probabili potrebbero essere Antonello Peru, recordman nelle preferenze cinque anni fa, con oltre 6mila voti, e Stefano Tunis, co-fondatore del movimento civico. Per Alleanza Sardegna, uno dei due seggi dovrebbe essere ad appannaggio di Giovanni Satta, consigliere uscente, candidato in Gallura, e che nella sua Buddusò ha fatto il vuoto, e forse di Stefano Schirru, ex Fi ed ex sardista, a Cagliari. Un altro seggio dovrebbe essere dell’Udc, con un ballottaggio tutto cagliaritano fra Alice Aroni e l’ex leghista Mario Nieddu. Gli ultimi quattro seggi destinati all’opposizione dovrebbero essere assegnati grazie ai resti, ma con i dati ufficiosi il calcolo è quasi impossibile. (ua)

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