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Elezioni regionali, il centrodestra ancora spera nel ribaltone

Elezioni regionali, il centrodestra ancora spera nel ribaltone

La notizia con conteggi improbabili corre nelle chat. In ballo 19 sezioni. A Cagliari il sindaco ha recuperato 25 voti, ma mancano Sassari, Sorso e Olbia

02 marzo 2024
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Sassari Illusione o speranza? Tra militanti e sostenitori del centrodestra da un paio di giorni si diffonde una malcelata euforia che ieri il presidente uscente della Regione, Christian Solinas, non è riuscito a trattenere. La sostanza è questa: la mancanza di un dato definitivo starebbe alimentando la convinzione che una rimonta di Paolo Truzzu su Alessandra Todde sia ancora possibile. Solinas, replicando alle critiche della Todde a proposito della pioggia di delibere di fine legislatura, ha buttato lì un’allusione neanche tanto nascosta: «Sulla sconfitta della Giunta uscente la inviterei ad essere più prudente, non solo perché seppure verrà certificata la sua vittoria per qualche centinaio di voti sul candidato del centrodestra non deve dimenticare che il suo campo largo rappresenta nella realtà la minoranza dei sardi, distaccato come è di oltre 42.000 voti dal centrodestra».

Quel “seppure verrà certificata” si porta appresso tutte le speranze (o le illusioni) del centrodestra sardo. Tutto si gioca sulle poche sezioni non ancora scrutinate: 19. O meglio: affidate per la verifica ai tribunali di competenza. Le commissioni del tribunale di Cagliari hanno già finito il loro lavoro relativo a 8 sezioni: il risultato finale ha portato nella cassa di Paolo Truzzu 25 voti. Nulla di decisivo. Rimangono in sospeso le sezioni di Medio Campidano (una), Sulcis (due), Oristano (una) e soprattutto Sassari (quattro, di cui due a Sorso) e Olbia (tre). A Sassari (soprattutto a Sorso) e Olbia il centrodestra conta di avere vinto a mani basse. Altrove chissà. Basteranno i voti di queste poche sezioni a ribaltare un risultato risicato, ma comunque definito? E qui cominciano i voli di fantasia e le vere e proprie fake news. Nelle varie chat circolano numeri di ogni tipo, che comunque hanno la particolarità di apparire molto circostanziati e quindi apparentemente credibili. «Il distacco si è ridotto a 435 voti». E un altro messaggio: «Siamo sotto di appena 730 voti». Ovviamente nessuna di queste cifre può essere affidabile per il semplice motivo che i dati ufficiali ancora non ci sono.

Alessandra Todde parte, con 1.825 sezioni scrutinate su 1.844, da un vantaggio di 2.615 voti. Nelle sezioni cagliaritane (che non riguardavano la città capoluogo ma due a Serdiana, tre a Sestu, due a Silius) Paolo Truzzu, come detto, ha recuperato qualcosa come 25 voti. Per rimontare lo svantaggio nelle altre sezioni dovrebbe ottenere una percentuale superiore a quella della Todde di circa il 30 per cento. Cosa che appare, al momento, piuttosto improbabile. Ma il tam tam sulle chat continua e si parla addirittura di riconteggio dei voti. Anche qui si tratta di una notizia palesemente falsa: nessun riconteggio è in atto, né ci potrebbe essere sino a quando lo spoglio non sarà ultimato. In realtà l’obiettivo dei vertici del centrodestra sarebbe quello di ridurre lo svantaggio almeno intorno ai mille voti. Allora sì che si potrebbero fare i passi ufficiali e chiedere un riconteggio. Ma al momento si tratta solo di una ipotesi sulla quale non tutti, nella coalizione, sono d’accordo. Sicuramente favorevole a una battaglia di ricorsi è la deputata di Fratelli d’Italia, Barbara Polo, che ha sollecitato una presa di posizione ufficiale del suo partito.

Insomma, nel centrodestra c’è fermento e la sensazione che i giochi non siano ancora del tutto chiusi.
 

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