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Francesco Ciusa riparte da Roma con la Fondazione e il Gremio dei sardi

di Luciano Piras

	"La sposina" di Francesco Ciusa
"La sposina" di Francesco Ciusa

Convegno e mostra sull’opera e la figura del grande scultore nuorese che ha fatto la storia dell’arte italiana del Novecento

08 marzo 2024
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Nuoro «Riproporre la figura di Francesco Ciusa per noi è importantissimo. Ciusa è sempre stato al centro delle attenzioni del nostro Gremio. Storica la mostra a Roma del 1950, lui era morto da appena un anno, con i riflettori puntati su una copia della “Madre dell’ucciso”. Ora è arrivato il momento di riparlarne e riproporlo». Antonio Maria Masia è il presidente del Gremio dei sardi di Roma. Il circolo degli emigrati che assieme alla Fondazione “Francesco Ciusa” di Nuoro organizza per domani, sabato 9 marzo, alle 17 nella sede UnAR della capitale (via Aldrovandi 16) il convegno “Francesco Ciusa nell'arte del 900 italiano” e una mostra di alcune opere dello scultore.

Un’occasione unica per approfondire la vita e le opere di questo grande maestro che ha fatto la storia dell’arte italiana del Novecento. Sono previsti gli interventi di Pietro Ciusa, presidente della Fondazione “Francesco Ciusa” e nipote dello scultore (parlerà di “Mio nonno Francesco: l’uomo e l’artista”); di Giorgio Pellegrini, storico dell’arte dell’Università di Cagliari (“Modernità di Francesco Ciusa: tre momenti”); Maria Elvira Ciusa, scrittrice (“Il luogo, il tempo e la memoria”); Carlo Maccioni, ricercatore dell’Università di Cagliari (“Frades. il rapporto di fratellanza tra due sardi: il poeta Sebastiano Satta e lo scultore Francesco Ciusa”). Inoltre, saranno proiettati il documentario del giornalista Antonio Rojch “Ciusa visto da Sgarbi” e il video della canzone “La madre dell’ucciso”, interpretata da Leena Galte. Letture a cura di Alessandro Pala Griesche da pagine autobiografiche di Francesco Ciusa. Introduce e coordina Antonio Maria Masia, presidente del Gremio che ricorderà la mostra del 1950 alla Gnam a cura dello stesso Gremio.

«Se Grazia Deledda è la madre della letteratura in Sardegna – sottolinea Giorgio Pellegrini –, Francesco Ciusa è indiscutibilmente il padre dell’arte moderna nell’isola. L’alloro che l’artista nuorese colse alla Biennale di Venezia – per dirla con Remo Branca – fece impazzire di sogno i giovani rimasti nell’azzurra prigione del Tirreno. Biasi, Figari e compagni, dalle colline sassaresi, dalle pianure del Campidano salirono al monte e la terra di Barbagia svelò loro l’anima della “Madre”».

«Roma, con il suo Gremio, sarà la prima tappa di un viaggio per la riscoperta di Francesco Ciusa, in Italia – dice Antonio Rojch, direttore della Fondazione “Ciusa” –. Ma la Fondazione, che porta avanti un suo progetto, punterà dopo a Venezia, dove lo scultore nuorese nel 1907 trionfò con la “Madre dell’ucciso” e conquistò il pubblico italiano».

Il cortese invito del Gremio dei sardi di Roma è stato accolto con vero piacere dal presidente della Fondazione “Ciusa”, Pietro Ciusa. Infatti, una delle finalità della giovane Fondazione è proprio quella di fare conoscere e valorizzare la figura dell’illustre nonno in ambito nazionale e internazionale. Francesco Ciusa, come scultore, ha trionfato nel 1907 alla biennale di Venezia con l’opera “La madre dell’ucciso”. Tutta la sua produzione è legata alla sua terra e alla sua cultura ma ha in sé soggetti universalmente riconosciuti, infatti lo scultore ha la capacità di osservare acutamente gli uomini nel loro essere. La Fondazione “Ciusa”, pur da poco nata, ha coinvolto studenti di ogni ordine scolastico della Sardegna con premi artistico-letterari e nel 2023 ha istituito il primo Premio internazionale rivolto ad artisti in memoria di Francesco Ciusa.

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