Regione, quattro miliardi bloccati: l’avanzo di cassa è un caso politico
Primo scontro sul bilancio. A lanciare l’allarme è stato Massimo Zedda, presidente dei Progressisti, nell’incontro con la governatrice Alessandra Todde
Cagliari A lanciare l’allarme è stato Massimo Zedda, presidente dei Progressisti, nell’incontro con la governatrice Alessandra Todde. «In cinque anni la giunta Solinas ha accumulato un avanzo di cassa che sfiorerà i 4 miliardi con il bilancio consolidato del 2023. Sono tutti soldi non spesi e fra questi potrebbero esserci anche un bel po’ di fondi europei. Se non li utilizzeremo in fretta, a breve saremmo costretti a restituirli a Bruxelles».
Dopo il confronto con l’ex consigliere regionale, il 25 febbraio Zedda non s’è ricandidato, la presidente ha sottolineato in rosso uno dei tanti appunti che ha preso nei faccia a faccia con il Campo largo, la sua maggioranza. L’annotazione, in estrema sintesi, dovrebbe essere: «Appena ci insedieremo ed saremo operativi, dobbiamo controllare subito gli ultimi bilanci, per accertare con esattezza l’avanzo di casa e poi verificare se esistono o meno uno o più finanziamenti europei in scadenza».
La replica Nella scorsa legislatura, più volte l’avanzo di cassa è stato terreno di scontro fra l’allora maggioranza, il centrodestra, e le opposizioni dell’epoca. Anche adesso, seppure a parti invertite, visto che per i prossimi cinque anni sarà in minoranza, il consigliere regionale Antonello Peru (Sardegna al centro 20.Venti) non è per nulla d’accordo con quanto denunciato dai Progressisti. «Quei 3,6 miliardi e oltre – stando alla sua ricostruzione – non sono soldi non spesi. Al contrario sono stati già tutti impegnati, attraverso le diverse Leggi di stabilità, oppure con i successivi assestamenti di bilancio. Quindi, per essere ancora più espliciti, se si tratta di opere pubbliche, i finanziamenti saranno erogati nel momento stesso in cui il Comune presenterà gli stati di avanzamento. Di conseguenza, siccome sono già impegnati, gran parte di quei 3,6 miliardi non potranno essere rimodulati, cioè trasferiti su altri capitoli di spesa, a meno che la Regione non rinunci a quelle opere pubbliche».
Troppi soldi in cassa A questo punto, dopo aver ascoltato due versioni opposte in tutto e per tutto, è evidente che, innanzitutto, la nuova Giunta dovrà ricostruire nei dettagli la storia contabile dell’avanzo di cassa. È molto probabile che alla fine dell’indagine salti fuori un storico peccato capitale della macchina regionale: l’imbuto della burocrazia. Perché, è notorio: ogni legge finanziaria, a cominciare dalle norme di attuazioni, finiscono poi per impantanarsi da qualche parte.
Maggiore velocità Al di là dei quasi quattro miliardi bloccati, o congelati, è evidente che la spesa della Regione dovrebbe essere più veloce. A sollecitare un deciso cambio di passo sono stati da sempre un po’ tutti. Dalla Corte dei conti, che comunque mai ha bocciato un bilancio di questa o quella Giunta, alla Confindustria fino ai sindacati. Anche nell’ultima campagna elettorale «l’efficienza della spesa» è stato uno dei temi politici più dibattuti fra i candidati governatori. Ora bisognerà vedere quale sarà la ricetta della giunta Todde, per scrollarsi dalle spalle l’accusa di essere «una regione lumaca». Anche se poi va ricordato che, anche di recente, quasi mai chi controlla l’andamento dei finanziamenti europei ha contestato alla Sardegna di essere fra le Regioni canaglia.