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“Voce alle voci”, tradizione e nuove frontiere del canto delle donne sarde


	Giovanna Marini in occasione di un evento dall'Acrase "Maria Lai" di Roma
Giovanna Marini in occasione di un evento dall'Acrase "Maria Lai" di Roma

Una serie di incontri dell’Associazione Acrase “Maria Lai” di Roma in collaborazione con la Scuola popolare di musica di Testaccio. Il ricordo di Giovanna Marini

23 maggio 2024
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Roma “Voce alle voci: canto femminile il Sardegna tra tradizione orale e nuovi contesti”. È il titolo del percorso laboratoriale organizzato dall’Associazione Acrase “Maria Lai” di Roma in collaborazione con la SpmT, la Scuola popolare di musica di Testaccio. Avviata lo scorso marzo, con il primo di una serie di tre incontri, l’iniziativa è stata portata a termine domenica 12 maggio 2024, nella sala concerti della SpmT, in piazza Orazio Giustiniani. Un percorso che, visto il successo riscosso, probabilmente verrà replicato nel futuro. L’evento, a pochi giorni dalla scomparsa della grande Giovanna Marini, fondatrice della SmpT, studiosa, musicista e profonda conoscitrice della cultura musicale sarda, nonché “maestra” di molti dei partecipanti al percorso proposto dall’Associazione, è stato attraversato da emozioni e immagini, suscitate dalla toccante introduzione della presidente dell’Acrase, Maria Nives Cabizzosu, che ha ricordato il rapporto di Giovanna Marini con la Sardegna, ma anche con l’Associazione, «ai cui eventi ci ha talvolta onorati della sua presenza», ha sottolineato Cabizzosu.

Il percorso “Voce alle voci” ha contato sulla preziosa, magistrale e coinvolgente conduzione dell’etnomusicologo Marco Lutzu, professore dell’Università di Cagliari, dei musicisti Luca Nulchis ed Egidiana Carta, a cui si sono aggiunte, nel susseguirsi degli incontri, Clara Murtas, Elena Nulchis ed Elisa Zedda. Le attività hanno avuto carattere laboratoriale ed esperenziale, coinvolgendo tutti i partecipanti nello snodarsi della storia e della vocalità di un patrimonio non sempre noto, la cui emersione e diffusione restituisce, «era questo il nostro intento – ha spiegato Maria Vittoria Serru, vice presidente dell’Associazione dei sardi –, valore e visibilità alle tante voci femminili del passato, ma anche, soprattutto, alle tante proposte attuali, innovative e sperimentali che attraversano tutto il territorio sardo, con interessanti rimandi internazionali». L’atmosfera calorosa, che ha caratterizzato tutti gli incontri, è stata sempre suggellata da un momento finale conviviale in cui i prodotti sardi hanno avuto ruolo prevalente, assai gradito dai tanti convenuti.

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