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L’azienda SardaTellus degli emigrati sardi apre anche a Cagliari

di Luciano Piras

	Un momento del consiglio nazionale della Fasi a Milano Assago
Un momento del consiglio nazionale della Fasi a Milano Assago

Presentata durante i lavori del consiglio nazionale Fasi a Milano. Eletti i rappresentanti che andranno alla Consulta regionale

27 maggio 2024
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Milano Dagli stati generali degli emigrati sardi in Italia arriva un nuovo regalo alla Sardegna: la SardaTellus avrà la sua sede legale a Cagliari. Mantiene la sede operativa in via Giuseppe di Vittorio a Peschiera Borromeo, in quel di Milano, ma apre una nuova casa anche in via Francesco Ciusa nel capoluogo dell’isola per uno scambio continuo tra la terra dei nuraghi, la Penisola e il resto dell’Europa. La Srl della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, nata per la promozione dell’agroalimentare di qualità diventa insomma «una vera e propria azienda sarda, di proprietà dei sardi fuori dall’isola ma che ha l’unità operativa in Continente. Un regalo per la nostra Sardegna!» esulta Bastianino Mossa, presidente della Fasi, ieri mattina al consiglio direttivo nazionale dei circoli degli emigrati riunito all’Hotel Milano Assago, a pochi chilometri dal capoluogo lombardo.

Aperto con un minuto di silenzio «per ricordare i nostri soci che sono venuti a mancare» spiega Mossa, il “parlamentino” della Fasi ha poi proceduto all’esame delle questioni burocratiche e di legge. In primis l’approvazione del bilancio 2023 della Federazione e del preventivo 2024, passati all’unanimità. All’unanimità sono stati eletti anche i due rappresentanti del mondo Fasi chiamati a far parte della prossima Consulta regionale dell’emigrazione che verrà nominata dall’assessora al Lavoro Desirè Manca. Il consiglio ha scelto lo stesso Bastianino Mossa, confermando così piena fiducia nei suoi confronti, e Maurizio Sechi, già membro del comitato esecutivo Fasi e vice presidente del Circolo “Cuncordu” di Gattinara. Saranno loro a portare la voce degli emigrati ogni volta che la Consulta verrà chiamata in causa per la programmazione delle iniziative legate ai sardi che vivono fuori dalla Sardegna.

Un mondo sempre più imponente e variegato e sempre in gran fermento. Lo dimostra anche l’allargamento della famiglia Fasi: da ieri l’elenco delle associazioni affiliate si allunga con il riconoscimento ufficiale del Circolo “SardinRomagna” di Forlì, presieduto da Stefano Manca, ogliastrino di Elini. «“SardinRomagna” permetterà ai sardi presenti in quella parte dell’Emilia-Romagna di avere un importante punto di riferimento associativo» spiega ancora Mossa, con le carte in mano ora per un prossimo nuovo ingresso: un Circolo del Viterbese intenzionato anch’esso a far parte del mondo Fasi». L’appuntamento di Milano è servito anche per fare il punto sullo stato di salute dei circoli nelle varie circoscrizioni territoriali, «dove risalta il riconoscimento singolo dei Circoli dell’ex Federazione Friuli Venezia Giulia: Trieste, Gorizia, Pordenone e Tolmezzo, che beneficeranno anche economicamente di maggiori risorse finanziarie.

Così come il Circolo di Domodossola e di Abruzzo Molise, il più a sud geograficamente ma al contempo attivissimo nelle sue proposte culturali» evidenzia Mossa mentre introduce il tema culturale del giorno: la presentazione del libro omaggio alla memoria del professor Manlio Brigaglia, «l’amico dei sardi nel mondo». “Manlio Brigaglia. Maestro di color che sanno” è il titolo della monografia voluta dalla Fasi e curata da Giovanni Gelsomino, con oltre trenta contributi raccolti nel volume e una miriade di aneddoti e curiosità inedite sulla vita e l’opera «dell’intellettuale che tanto ha dato a tutti i sardi sparsi in giro per il mondo» ripete Bastianino Mossa. Orgoglioso anche di aver presentato al pubblico l’immenso lavoro del progetto “Mànnigos de memòria in limbas dae su disterru” curato dal professor Simone Pisano, responsabile per la Fasi di tutto ciò che riguarda il tema linguistico sardo. Progetto che vede coinvolte le Università per stranieri di Siena e di Cagliari, «punto di forza del nostro impegno per sa limba»

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