La Nuova Sardegna

Sardi alle urne

Elezioni, affluenza vicina al 20 per cento alle comunali. Euroflop nell’isola: 9 per cento

di Claudio Zoccheddu
Elezioni, affluenza vicina al 20 per cento alle comunali. Euroflop nell’isola: 9 per cento

Un elettore su 5 alle urne per rinnovare 27 Consigli. Oggi, domenica 9, seggi aperti dalle 7 alle 23, poi lo spoglio delle Europee

08 giugno 2024
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Sassari Le percentuali non mentono: davanti ai seggi nessuno ha fatto la fila, a meno che all’urna non fosse destinato anche il voto per il nuovo sindaco. Il rinnovo del Parlamento europeo, infatti, non è stato un argomento centrale del sabato isolano, diversamente non si spiegherebbe un’affluenza intorno al 9 per cento, contro il 14 della media nazionale. Diverso il discorso per le comunali, rimaste intorno al 20 per cento dell’affluenza nelle 473 sezioni “locali”.

Per trovare un’elezione europea spalmata su due giorni è necessario fare un salto indietro nel tempo di 15 anni fino ad arrivare al 6 e al 7 giugno del 2009. L’analogia comprende anche le giornate in cui i seggi erano aperti: sabato e domenica. L’affluenza, all’epoca, fu del 66,47 per cento, un dato che però faceva già intendere la tendenza al ribasso del flusso alle urne (nel 2004 era al 71,72 per cento) che si era materializzata nel 2014 con un “crollo” di quasi dieci punti, fermandosi al 57,22 per cento, con la differenza che nel 2014 il voto europeo era concentrato in un solo giorno. Da quel momento in poi, i “seggi” europei sono rimasti sempre più soli, fino al 54,5 per cento dell’ultima tornata, quella del 2019.

Amministrative L’ultimo paragone temporale è quello delle elezioni Regionali, anche se, quelle dello scorso febbraio erano concentrate in un solo giorno. Ad ogni modo, per scegliere il nuovo presidente della Regione si presentò alle urne il 52,40 per cento degli elettori, una percentuale inferiore dell’1,43 per cento a quella registrata nel 2019. Riportando lo sguardo sulle sfide tra aspiranti sindaci, l’ultima tenzone è quella del 28 e 29 maggio del 2023 quando l’affluenza era stata del 63,22 per cento, in linea con la precedente tornata che aveva fatto segnare il 63,07 per ceto dei votanti. Ieri, con i seggi aperti solo 8 ore (dalle 15 alle 23) l’affluenza è stata intorno al 20 per cento.

Voto e spoglio Per votare ci sono ancora 16 ore di tempo, dalle 7 alle 23. Poi, non ci saranno appelli se non quelli dei ballottaggi, possibili Cagliari, Sassari, Alghero, Monserrato e Sinnai a patto che nessuno dei candidati esca al primo turno con il 50 per cento più uno dei voti totali. Nel caso, il più votato andrebbe direttamente in Comune senza passare dal ballottaggio. In caso contrario, cioè senza che alcun candidato superi la soglia già al primo turno, i due candidati più votati si ritroveranno faccia a faccia domenica 23 e lunedì 24 giugno. A seconda del numero degli abitanti, cambiano le possibilità di voto. Nei comuni sopra i 15mila abitanti, quelli per cui è previsto il ballottaggio, si può votare tracciando un segno sul simbolo di una lista, in questo caso il voto andrà sia alla lista che al candidato sindaco collegato ma si può anche tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco. È ammesso il voto disgiunto: si può barrare il nome del candidato sindaco e il simbolo di una lista non collegata. Accanto al simbolo della lista si possono indicare una o due preferenze per i candidati consiglieri, se due devono essere di sesso diverso. Nei centri tra i 5mila e i 15mila abitanti, invece, si possono esprimere fino a due preferenze ma ci deve essere l’alternanza di genere , diversamente il voto verrà annullato. Nei paesi con meno di 5mila abitanti, invece, si può esprimere una sola preferenza. Per quanto riguarda la spoglio, quello delle elezioni europee inizierà domenica subito dopo la chiusura dei seggi. Per le amministrative, invece, bisognerà aspettare le 14 di lunedì.

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