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Minosse arroventa l’isola: 24 ore in apnea e poi arriva il maestrale

di Salvatore Santoni
Minosse arroventa l’isola: 24 ore in apnea e poi arriva il maestrale

A Oschiri rilevati 42,4 gradi. Oggi l’ultimo colpo di coda dell’anticiclone africano I meteorologi dell’Arpas: «Temperature ben oltre la media degli ultimi 30 anni»

19 giugno 2024
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Sassari Ventiquattro, al massimo trentasei ore, di caldo asfissiante e poi l’anticiclone Minosse dovrebbe essere spazzato via. Quella che ci aspetta oggi è una giornata in “apnea” con temperature che faranno schizzare i termometri molto facilmente oltre i 40 gradi. Molto di più di ieri, che comunque è stata una giornata bollente. «A quota 1550 metri siamo intorno a 26 gradi – spiega il meteorologo dell’Arpas, Carlo Castiglia –. Stiamo parlando di una temperatura estremamente elevata e di un valore che è superiore alla media del periodo degli ultimi trent’anni di circa 10 gradi». Tutta colpa dell’anticiclone africano che ha portato sull’isola una cappa sahariana che toglie il fiato. Ma quanto durerà questo inferno di calura? «Almeno fino a venerdì – spiega ancora Castiglia – poi una struttura in arrivo dalla Spagna inizierà ad innescare masse d’aria più fresca portando un po’ di maestrale e quindi nel week end avremo valori di temperatura più consoni al periodo. Il cambiamento si avvertirà nell’area nord occidentale». Ieri il dipartimento meteorologico dell’Arpas ha registrato il record di caldo nella stazione di Oschiri, dove la temperatura massima è arrivata a 42,4 gradi. Il dato interessante riguarda però i dati rilevati nell’isola la notte tra lunedì e martedì. «A parte la stazione di Tempio – riprende Castiglia – che ha registrato 19,2 gradi di minima, tutte le altre hanno superato i 20 gradi. La stazione di Santadi è arrivata a 28,6».

Quando piove? La cosa migliore per lasciarsi alle spalle l’inferno di Minosse e dare sollievo alle zone dell’isola che stanno patendo la grande sete sarebbe un po’ di pioggia. «Al momento c’è, ma solo come tendenza, una struttura che inizierà ad avvicinarsi tra domenica e lunedì – dice ancora il meteorologo – ma il quantitativo di pioggia previsto è molto blando e solamente in alcune zone. Siamo parlando di lunedì pomeriggio, quando forse ci sarà qualche piovasco ma molto limitato». Siccità Gli esperti dell’Arpas hanno rilevato numeri interessanti che danno una risposta su quello che sta accadendo nell’isola in tema di siccità. L’ultimo aggiornamento mensile, che si basa sui dati rilevati nel mese di maggio, dice che non è stato un periodo così povero di piogge.

«Il grosso della Sardegna ha avuto precipitazioni in linea con la media – spiega il climatologo Alessandro Delitala – mentre ciò che è interessante è il dato del trimestre marzo-aprile-maggio: le piogge hanno interessato la parte centrale e occidentale dell’isola ma sono state carenti su quella orientale». Se poi l’orizzonte si allarga al semestre dicembre 2023-maggio 2024 si capisce perché la siccità sta mettendo in ginocchio alcune zone dell’isola più di altre: «In quel semestre il deficit è lo stesso, si nota meglio che l’elemento chiave per comprendere le problematiche della siccità, e cioè che le precipitazioni sono molto deficitarie nella parte orientale dell’isola e anche nell’area vasta di Cagliari. Si registra carenza anche in Ogliastra, Sarrabus, Gerrei e anche nella zona del Sulcis. Stiamo parlando di una delle stagioni più secche di sempre». «Di contro – aggiunge ancora Delitala – se guardiamo il Tirso, e quindi l’Oristanese, ma anche il Sassarese, i valori sono molto migliori. Non c’è paragone con la Sardegna orientale».

Ma c’è anche chi sta peggio. Nelle mappe che fotografano la situazione degli ultimi due anni, infatti, emergono zone “rosse”, dove le piogge risultano carenti appunto da 48 mesi. Si tratta della zona di Muravera e in Ogliastra, classificate entrambe come “estremamente siccitose”.

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