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Centrodestra, primo incontro post voto ma i sardisti disertano


	Un vertice del centrodestra 
Un vertice del centrodestra 

Aldo Salaris, Riformatori: «I gesti di rottura non servono»

22 giugno 2024
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Cagliari Se il centrosinistra non ride, il centrodestra sta ancora leccandosi le ferite dopo la triplice sconfitta alle amministrative di Sassari, Alghero e Cagliari. Una sconfitta che fa ancora più male perché quasi giustifica il rocambolesco ko delle regionali. A Oristano i rappresentanti del centrodestra si sono riuniti per «gettare le basi», «aprire alla società civile», «ripartire dai territori». Assente alla riunione il segretario del Psd’az Christian Solinas che in una nota al deputato azzurro Pietro Pittalis contesta la presenza all’incontro, convocato proprio per una prima analisi del voto locale, di «soggetti politici schierati un po’ qua e un po’ là. Credo che i cittadini di Alghero, Sassari e dell’intera Sardegna non capirebbero le immagini di un tavolo al quale siedono assieme persone che hanno fatto percorsi diversi e stanno trasformando quell’idea politica e quella formula di governo che fino a qualche tempo fa aveva in mano la Regione e alcuni centri dell’Isola in una sorta di grande albergo a ore ad assetti variabili».

Riformatori e leghisti, presenti alla riunione insieme a Sardegna al centro 20Venti e Fdi, oltre a Forza Italia, gettano acqua sul fuoco ma ammettono (Pais, Lega) che Solinas «pone un problema serio meritevole di confronto. Sicuramente i sardisti devono far parte stabilmente del centro-destra». Anche Aldo Salaris (Riformatori) non si dimostra preoccupato per l’uscita dell’ex presidente. «Dobbiamo preservare e allargare la coalizione. I gesti di rottura non servono. Bisogna invece partire dai temi e dare una visione di Sardegna ai nostri elettori, non concentrarsi sulle geometrie delle alleanze e sugli assetti. Non darei particolare peso a dinamiche territoriali, che ci sono sempre state». (gcen)

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