Isili, il pronto soccorso dell’ospedale non riapre
Il presidio è chiuso dal 13 agosto per mancanza di medici. Oggi il servizio sarebbe dovuto ripartire. Il sindaco Luca Pilia: «E’ una vergogna, protesteremo»
Isili Il pronto soccorso dell' ospedale San Giuseppe Calanzio di Isili oggi 20 agosto non ha riaperto i battenti, nonostante gli impegni e le rassicurazioni del direttore generale dell'Asl 8 Marcello Tidore e del direttore sanitario Roberto Massazza.
«La mancata riapertura non è stata comunicata ai sindaci del territorio – dice Umberto Oppus, presidente dimissionario del distretto sanitario del Sarcidano Barbagia di Seulo-Trexenta – Diverso tempo fa, all'atto della presentazione delle dimissioni, avevo chiesto formalmente un incontro alla presidente della giunta regionale Alessandra Todde e all'assessore alla Sanità Armando Bartolazzi ma a tutt'oggi non ho ancora avuto riscontro».
«È una continua presa in giro – sottolinea il sindaco di Isili Luca Pilia -. Erano stati comunicati dei giorni di chiusura, quello della riapertura non è stato rispettato. Una grave mancanza che priva ancora una volta il nostro territorio di un servizio fondamentale come il pronto soccorso. Risponderemo con una protesta forte».
«Una situazione inconcepibile - dice Ilse Atzori, assessora del comune di Isili – , non anticipata da alcuna comunicazione. Stamattina mi sono recata al pronto soccorso per accompagnare un paziente e ho trovato le porte sbarrate».
Anche la chiesa intanto sta prendendo posizione: venerdì 23 agosto alle 19, il vescovo dell' arcidiocesi di Oristano monsignor Roberto Carboni celebrerà una messa nella cappella dell'ospedale di Isili per esprimere solidarietà e per chiedere che vengano risolte le criticità sanitarie che sta vivendo il territorio.
Il 15 agosto l'associazione "Sanità bene comune" aveva organizzato di fronte al pronto soccorso un sit in di protesta e aveva bloccato simbolicamente di fronte alla caserma della compagnia dei carabinieri la strada statale 128.
«Per l' ennesima volta i dirigenti dell'Asl 8 di Cagliari non hanno mantenuto fede alla parola data – sostiene Gabriella Serra, portavoce del comitato. L' ennesima presa in giro per le nostre popolazioni. Dovrebbero vergognarsi tutti, dai politici ai dirigenti super pagati con le nostre tasse. La loro priorità sono state le ferie. A questo punto non ci rimane che invocarci ai santi per evitare che la salute non ci abbandoni».