Allarme cinghiali a La Maddalena, gli animalisti: «Turisti occupano il loro habitat naturale»
La sezione regionale dell’associazione Lav torna sull’episodio del bambino morso ai genitali da un cinghiale a Spargi: «L’abbattimento non è la soluzione, miglioriamo il nostro comportamento con gli animali»
Sassari L’episodio del cinghiale che ha morso un bambino di 9 anni ai genitali, accaduto il 18 agosto sull’isola di Spargi, nell’arcipelago della Maddalena, ha subito attirato le polemiche.
Tragedia sfiorata, il piccolo, trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Paolo Merlo, se l’è cavata con sei punti di sutura. Il fatto ha riaperto il tema della crescente presenza di cinghiali in città come Sassari, Alghero e Olbia in pieno centro abitato, e il località turistiche, come segnalato a Stintino.
Dal Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena assicurano provvedimenti per proteggere le persone. Sulla questione, interviene la sezione regionale della lega animalista Lav: «Tantissimi cittadini sui social si sono già espressi in maniera contraria alla soluzione prospettata dell’abbattimento – scrive l’associazione in una nota con riferimento all’accaduto di Spargi –. Condanniamo animali a morte per una fatalità le cui cause dovrebbero essere ricercate nelle azioni o nelle omissioni dell’uomo? I massicci sbarchi di turisti nell’isola di Spargi d’estate sono un’occupazione del loro habitat abituale. La presenza costante dei turisti è diventata normale per questi animali che spesso ricevono proprio da mano umana il cibo, perdendo così la timidezza e la diffidenza, che normalmente li terrebbero alla larga da posti frequentati dall’uomo».
Secondo la Lav, il nocciolo della questione è da ritrovare nel rapporto tra l’uomo e l’animale: «Turisti e cittadini devono essere informati delle regole da osservare nelle spiagge del Parco quali il divieto di alimentare i selvatici e di interagire con essi anche attraverso l’ausilio di cartellonistica informativa. Inoltre durante stagioni siccitose come questa in Sardegna con i suoli boschivi più poveri, gli animali sono costretti a spostarsi maggiormente in cerca di cibo e acqua. Invece di stare lontani dall’ uomo, atteggiamento naturale e più sicuro, affamati ed assetati cercano di procurarsi cibo approfittando dell’alimentazione fornita dalle persone. Lav chiede che vengano applicate soluzioni efficaci e non cruente, tutte le specie hanno il diritto di vivere e cercare di sopravvivere cinghiali compresi».
Lav, infine, invita «ad affrontare i problemi in scienza e coscienza e si rende disponibile al dialogo con l’assessorato per trovare soluzioni alla convivenza uomo-animale sull’isola».