Soccorso agli escursionisti: un’attività sovvenzionata dalla Regione
Nell’isola per gli interventi di soccorso non è previsto alcun ticket da pagare
Cagliari Ma come si finanzia il Soccorso alpino e speleologico della Sardegna, considerato che è composto da volontari? A rispondere è Guido Biavati, presidente del Sass.
«Fortunatamente – spiega – da diversi anni noi siamo sovvenzionati dalla Regione Sardegna nel capitolo Sanità, quindi esiste una convenzione che sostiene tutto il servizio nell’isola. Talvolta facciamo qualche piccola attività di assistenza, ma normalmente chiediamo giusto il rimborso spese. Inoltre – continua Biavati – da quando esiste il servizio di elisoccorso, cioè dal 2018, abbiamo un’ulteriore convenzione con l’Areus perché i tecnici di elisoccorso non possono fare quel tipo di attività così specialistica, di grande responsabilità e con reperibilità assicurata da volontari, ma ovviamente devono essere pagati. Sono in tutto quattro e a turno devono stare 12 ore in base a disposizione».
Da tutto ciò si evince che la persona soccorsa non deve sborsare nemmeno un centesimo per l’intervento, anche se in alcune regioni italiane è previsto il pagamento di un ticket nel caso al servizio di aiuto non segua per il malcapitato il ricovero ospedaliero. «Le regole – precisa Biavati – possono cambiare da regione a regione, ma qui in Sardegna non si chiede alcun ticket e credo che la maggior parte degli enti regionali si muova così. Esattamente come non paghi niente se un’ambulanza o i vigili del fuoco intervengono per un soccorso stradale».