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Sport e diritti umani

“Un calcio ai pregiudizi”, Natali Shaheen fa tappa a Pesaro

di Luciano Piras

	Natali Shaheen (foto di Luigi Canu)
Natali Shaheen (foto di Luigi Canu)

Dalla Palestina alle Marche, passando per Sassari. Il Circolo dei sardi “Eleonora d’Arborea” ospita la testimonianza della calciatrice di Gerico

28 settembre 2024
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Pesaro «Nel mio Paese le donne come me, che vogliono giocare a calcio, vivono schiacciate da un doppio peso: da un lato c’è l’oppressione da parte degli israeliani, che riguarda tutti i palestinesi; dall’altro ci sono i pregiudizi e gli ostacoli posti da una società ancora troppo chiusa». È la testimonianza diretta di Natali Shaheen, calciatrice, nata a Gerico nel 1994, già capitana della nazionale palestinese, di casa a Sassari, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Lingue, letterature e culture dell’età moderna e contemporanea, dopo la laurea presa a Gerusalemme in Educazione fisica.

Sarà lei, Natali Shaheen, la protagonista assoluta del nuovo evento culturale organizzato a Pesaro dal Circolo sardo “Eleonora d’Arborea” insieme all’Archivio Biblioteca Vittorio Bobbato, alla Fondazione XXV Aprile e all’Iscop (Istituto di storia contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino). L’appuntamento è fissato per questo pomeriggio, sabato 28 settembre 2024, dalle ore 17, nei locali della Biblioteca Archivio Bobbato, Galleria dei Fonditori n° 64 (con il patrocinio della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, e della Regione Sardegna).

Verrà presentato il libro “Un calcio ai pregiudizi. Dalla Palestina alla Sardegna dribblando ogni ostacolo” (Edes edizioni) scritto da Natali Shaheen, appunto. Pubblicato nel 2022, l’anno successivo la sua autrice ha ricevuto il premio “Sport e diritti umani” promosso da Amnesty International Italia.

Oggi a Pesaro dialogherà con lei la giornalista Elisabetta Ferri. Interverrà anche Mila Della Dora, assessora allo Sport del Comune di Pesaro.

Il libro parla di calcio femminile, di ostacoli, difficoltà e gioia di una vita in cammino; ma anche di incroci fra calciatrici italiane e palestinesi che diventano occasione di crescita comune; tutto a partire dalle esperienze di vita dell’autrice che continua a rincorrere la sua passione per il calcio giocando nel Real SunService. Sullo sfondo, l’amata terra di Natali – la Palestina – e le difficoltà che comporta essere donne in questa parte del mondo. Un libro, insomma, in cui il calcio femminile diventa il racconto di un mondo al femminile ancora più ampio. 

«Qui non si parla di guerriere. Perché la guerra è tempo che finisca. Ovunque –puntualizza nella prefazione lo scrittore Ettore Zanca –. Queste sono anime libere che volano sopra gli abiti, i pregiudizi, le storture di questo mondo che di regolare ha solo la sua orbita per arrivare a incontrarsi su un livello superiore. Quello del talento. E darsi la mano. Qui si narra come si è evoluta una storia tra sport e speranze di un mondo migliore. Un mondo che non è solo un diritto. Ma un dovere. Abbiamo il dovere di sperare in un mondo migliore. Dove Natali e le donne come lei non debbano sentirsi penalizzate. Mai più».

“Un calcio ai pregiudizi. Dalla Palestina alla Sardegna dribblando ogni ostacolo” è stato pubblicato grazie all’impegno dell’Associazione di Sassari “Ponti non Muri”, che da anni si occupa di informare sulla situazione che si vive in Palestina sotto occupazione da più di settant’anni, raccontando quanto succede al popolo palestinese e organizzando manifestazioni culturali e raccolte fondi.

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