La ricetta contro la siccità di Antonio Piu: «Un piano di interventi per più di 66 milioni»
L’assessore dei Lavori pubblici: «Criticità vecchie di 50 anni»
Sassari L’emergenza si può tamponare con interventi d’emergenza. Ma nell’ottica di una situazione che non è certamente destinata a migliorare, pianificazione e lungimiranza restano le uniche armi di difesa efficaci. «E infatti dal momento del nostro insediamento ci siamo mossi su entrambi i fronti per limitare i danni della siccità – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Piu –. Nel corso dell’estate abbiamo messo in campo diversi interventi urgenti, ma contemporaneamente abbiamo iniziato a programmare interventi a medio termine non più procrastinabili».
La zona più in sofferenza è la parte della Baronia servita dal Sistema Posada. Qui la diga di Maccheronis va velocemente verso il prosciugamento totale: al momento la portata d’acqua presente non va oltre il 7% del volume della diga, che serve i territori di 5 comuni: Posata, Torpè, Siniscola, Budoni e San Teodoro. «In quell’area – dice Piu – durante l’estate abbiamo stanziato poco meno di 3 milioni di euro per interventi immediati, come il recupero di pozzi dismessi, l’accumulo e la distribuzione d’acqua, la realizzazione di nuovi pozzi trivellati e di impianti di potabilizzazione, facendo in gran parte riferimento direttamente ai comuni. È evidente che serve anche guardare avanti, sempre nella speranza che nel frattempo arrivi la pioggia. Quindi per Maccheronis stiamo procedendo con progettazioni di fattibilità sia in merito alla mappatura e all’eliminazione della condotta promiscua, che mette insieme risorse idriche per usi civili, irrigazione e utilizzo a fini industriali. Tra i vari interventi già mandati a bando, c’è quello che consentirà di aumentare la capacità della diga, che passera da 26,9 milioni di metri cubi a 32,3. Purtroppo questa zona è diventata estremamente siccitosa: un tempo non lo era ed è così che si spiega l’assenza di interconnessioni. Che invece esistono da tempo nel Flumendosa».
L’altro grande intervento che si sta sviluppando in varie fasi è quello degli invasi Coghinas 1 e Coghinas 2. «Si tratta di opere chiave per l’approvvigionamento di un territorio popoloso e importante come quello di Sassari e del suo hinterland, da Porto Torres a Castelsardo. In questo caso – aggiunge l’assessore Piu – la situazione drammatica riguarda le condotte, che in molti casi sono vecchie di 50-60 anni e sono in codnizioni pessime, infatti contano una rottura alla settimana. Attraverso i fondi del Pnrr, abbiamo messo in campo 66 milioni di euro per interventi non più procrastinabili, che consentiranno una migliore alimentazione e un’interconnessione bidirezionale tra questi due acquedotti. Ciò consentirà anche di sostenere il sistema irriguo e di eliminare i rischi, ormai concreti, che tutta quell’area nel giro di pochi anni resti completamente priva di approvvigionamento idrico».