La Nuova Sardegna

Sanità

Luigi Mascia: «L’ospedale Businco punto di riferimento per i malati oncologici da 50 anni»

Luigi Mascia: «L’ospedale Businco punto di riferimento per i malati oncologici da 50 anni»

Il direttore replica all’assessore Bartolazzi: «Altro che ologramma. Venga a visitare la nostra struttura»

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Sassari «L’ospedale Oncologico Businco è lungi dall’essere, come sostenuto dall’onorevole Bartolazzi, “un ologramma”, una “struttura oncologica che di fatto non esiste”, ma rappresenta da oltre 50 anni un riferimento certo, concreto, fattivamente e quotidianamente presente per la comunità dei malati oncologici e per le loro famiglie, provenienti da tutta la Sardegna».

La replica di Luigi Mascia, direttore del Businco, è diretta e mette a fuoco tutti i punti sottolineati dall’assessore regionale della Sanità: «Nelle improvvide parole dell’assessore passa un messaggio devastante per i malati ed i loro familiari: l’Ospedale oncologico non è in grado di fornire i farmaci innovativi, le più recenti ed efficaci terapie contro i tumori, per cui i malati sono costretti a rivolgersi al di fuori della Regione per potersi curare; la percentuale di tali trattamenti è irrisoria rispetto ad altre realtà oncologiche nazionali. Tale messaggio è del tutto destituito di fondamento, e quindi da contrastare, pur con il rispetto dovuto al ruolo istituzionale, con la massima determinazione. Posso certificare, a prova di smentita – continua Mascia – che l’Ospedale Oncologico è in grado di erogare ed eroga qualunque farmaco o terapia antitumorale di riconosciuta efficacia nelle diverse patologie tumorali assistite: anche i farmaci non ancora inseriti nel normale procedimento di erogabilità possono essere richiesti, a titolo nominale, sulla base delle indicazioni e sotto la responsabilità del medico prescrittore, ai competenti organi dell’azienda, e mai, nella mia esperienza, sono stati negati, ancorché di alto costo e talvolta di non facile reperibilità».

«È invece vero, drammaticamente, che è del tutto assente una Rete Oncologica regionale, al pari del registro Tumori regionale, entrambi di importanza prioritaria ed ineludibile, per i quali da lungo tempo esistono appositi organi, che hanno prodotto una ricca documentazione di analisi ed i conseguenti progetti costitutivi finali, rimasti purtroppo, allo stato, mera dichiarazione di intenti. Sarebbe di vitale importanza concentrarsi concretamente su tali tematiche».

«Sono certo che se l’assessore Bartolazzi potesse trovare, tra i suoi numerosi e importanti impegni istituzionali, la possibilità di visitare l’ospedale Oncologico, cosa purtroppo fin qui non realizzatasi, avrebbe certamente modo di acquisire elementi di conoscenza del ruolo che l’Ospedale, lungi dall’essere l’ologramma che egli dipinge, rappresenta per la realtà oncologica sarda, e di conseguenza certamente mutare il proprio pensiero, e sostenere l’ospedale per quanto merita, supportandolo attivamente nella ricerca di soluzioni alle criticità, anche gravi, che quotidianamente, attraverso l’opera di tutti i suoi componenti, affronta e si sforza (concretamente) di superare».

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