La Nuova Sardegna

Consulta

Autonomia differenziata, la Corte Costituzionale decide il futuro della legge Calderoli

Autonomia differenziata, la Corte Costituzionale decide il futuro della legge Calderoli

Udienza pubblica con le regioni ricorrenti: Sardegna, Campania, Toscana e Puglia

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Roma I giudici della Corte costituzionale affronteranno domani, martedì 12, il destino della legge Calderoli sull'Autonomia differenziata. La Corte si riunirà in udienza pubblica per ascoltare i giuristi delle regioni ricorrenti a guida centro-sinistra (Campania, Toscana, Puglia e Sardegna) sulle questioni di costituzionalità riguardanti la legge numero 86 del 2024 (Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione) e decidere domattina, durante un break in Camera di consiglio, sull'ammissibilità degli interventi ad opponendum in alcuni dei giudizi delle regioni a guida centro-destra (Piemonte, Veneto e Lombardia), che saranno presentati in apertura dei lavori alle 9.30. La 'maratona' sull'Autonomia, giudice relatore il palermitano Giovanni Pitruzzella (nominato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 6 novembre 2023), durerà quindi per l'intera giornata e il deposito della decisione della Corte, secondo quanto si apprende, è atteso intorno a metà dicembre, comunque non oltre il 21 dicembre, giorno di scadenza del mandato del presidente della Corte Augusto Barbera e dei giudici Franco Modugno e Giulio Prosperetti

Le questioni sottoposte all'esame dei giudici costituzionali dalle 4 regioni sono collegate all'interpretazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione con riguardo all'attribuzione alle regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Alcune attengono alla determinazione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale) sia per quanto riguarda la fonte e il procedimento di determinazione, sia per quanto riguarda l'individuazione delle materie o ambiti di materie per i quali tale determinazione sia necessaria, o meno, per il trasferimento delle funzioni. Altre questioni riguardano, principalmente sotto il profilo del principio della leale collaborazione, il procedimento di approvazione delle intese tra Stato e regione per l'attribuzione delle materie e delle relative funzioni. Altre ancora coinvolgono le modalità di finanziamento delle funzioni trasferite. A Palazzo della Consulta sarà presente un folto stuolo di venti giuristi: Per la Puglia, Rossana Lanza e Massimo Luciani; per la regione Toscana, Andrea Pertici; per la regione autonoma Sardegna, Mattia Pani, Giovanni Parisi, Omar Chessa, Andrea Deffenu, Antonio Saitta; per la Campania Francesco Marone e Alverina Bove; Per il Veneto Giacomo Quarneti, Andrea Giovanardi e Mario Bertolissi; per la Lombardia, Leonardo Salvemini; e per il Piemonte Giulietta Magliona, Maria Laura Piovano e Marcello Cecchetti. Interverranno per il presidente del Consiglio gli avvocati di Stato Gianna Galluzzo, Sergio Fiorentino, Giancarlo Caselli. I primi atti di promovimento ad essere discussi dalle parti saranno della Puglia. Seguiranno poi in ordine gli atti di Toscana, Sardegna e Campania.

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