La Nuova Sardegna

Il 2 maggio 2009

Antonietta Piredda, pugnalata in soggiorno da una persona che conosceva

Antonietta Piredda, pugnalata in soggiorno da una persona che conosceva

La maestra elementare in pensione aveva aperto al suo assassino: nessun segno di effrazione nell’appartamento residenziale di via Milano a Cagliari

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Cagliari Il suo killer resta senza nome. Si sa solo che dopo aver pugnalato Antonietta Piredda con un’arma a doppia punta, andò in bagno a lavarsi le mani sporche di sangue nel lavandino, senza lasciare traccia. Rovistò a casa alla ricerca di denaro e gioielli, poi in cantina. Nessun segno di effrazione, evidentemente la 74enne maestra in pensione, originaria di Sassari ma residente da anni a Cagliari, in via Milano, conosceva il suo assassino. 

La sera del 2 maggio del 2009 Antonietta Piredda viene trovata a casa dal fratello: senza vita, distesa sul pavimento del soggiorno, il volto nascosto da una tovaglia, addosso una vestaglia da camera. La stanza è al buio, le serrande sono chiuse, la televisione è accesa. Viene stabilito che la morte risale al giorno prima anche perché una barista di via Milano è sicura di averla vista nel pomeriggio del primo maggio, poco dopo le 14, camminare da sola. Impossibile non notarla: il quartiere è deserto perché c’è la festa di Sant’Efisio. 

La squadra mobile è riuscita a ricostruire molto bene che tipo di vita facesse la signora Antonietta. Era benestante, amava i gioielli e le pellicce ma era anche molto generosa. Aveva una badante e andava a fare la spesa nel negozio di quartiere: tutti la conoscevano. Viveva con due pensioni, la sua e quella di reversibilità del marito che le garantivano una rendita di 4mila euro al mese. Sulla sua ultima colf, una ragazza di 21 anni di origine filippina, si erano inizialmente concentrati gli indizi degli inquirenti che però non hanno mai trovato seguito. Tra di loro c’erano state delle incomprensioni al punto che la signora Antonia aveva fatto cambiare la serratura della porta. 

Un anno prima della morte la 74enne aveva modificato il testamento destinando tutti i suoi beni in parti uguali al fratello, alle sorelle e ai nipoti. Qualche giorno prima di morire aveva portato in banca soldi e gioielli che teneva a casa e aveva prelevato 2mila euro in contanti. Mai trovati. 

L’unica traccia che viene trovata nella casa di via Milano, è una impronta digitale nel soggiorno ma è quella di una amica con cui la pensionata aveva pranzato qualche mese prima della morte. 

Le indagini proseguono a tappeto ma nonostante ciò l’assassino di Antonietta Piredda non è mai stato trovato. (se.lu.)

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