La Nuova Sardegna

L'attentato

Il Consiglio comunale di Siniscola: «Basta paura e silenzio»

di Sergio Secci
Il Consiglio comunale di Siniscola: «Basta paura e silenzio»

La minoranza propone una fiaccolata: «Città più forte di chi vuole distruggerla»

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Siniscola Un altro consiglio comunale straordinario e una fiaccolata per far sentire alle vittime degli attentati la vicinanza dell’intera cittadina. Queste le proposte dei consiglieri di minoranza dopo gli ultimi due attentati che hanno coinvolto alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine. «Siniscola si illumina contro la violenza, basta paura, basta silenzio» è lo slogan lanciato da Marcantonio Farris del gruppo consiliare Giss che organizza una marcia di protesta per coinvolgere l’intera cittadinanza. Un evento a cui farà seguito una discussione pubblica. “La nostra città sta subendo attacchi ignobili che colpiscono auto, strade e, soprattutto, la serenità di tutti noi – spiega –. Siniscola non è e non sarà mai una terra di violenza – prosegue–. Siamo una comunità forte, unita, e pronta a reagire. Pertanto invitiamo tutti i cittadini, le istituzioni, le associazioni e le attività commerciali a partecipare alla fiaccolata contro la violenza e contro gli attentati incendiari. Utilizziamo il fuoco come elemento di unione e non di terrore – conclude –. Facciamoci vedere, facciamoci sentire per dimostrare che la nostra città è più forte di chi vuole distruggerla. Non lasciamo che il fuoco della paura prenda il sopravvento». A questo punto manca solo il punto d’incontro e la data della fiaccolata, che saranno comunicati nei prossimi giorni. A richiedere invece la convocazione del consiglio comunale è l’intera minoranza con una nota siglata dallo stesso Farris e da Amos Mulargia, Caterina Floris, Lorenzo Pau, Franca Pau, Marco Carta e Giovanni Bomboi.

In una nota indirizzata al sindaco e al segretario generale, i consiglieri chiedono la convocazione di una riunione aperta del Consiglio comunale con inserimento all’ordine del giorno di un unico punto, ovvero l’emergenza generata dagli atti vandalici e dagli attentati. Alla riunione, si chiede che vengano invitati i rappresentanti delle forze dell’ordine, della politica ma anche quelli delle scuole, delle associazioni culturali e sportive, di quelle sindacali e imprenditoriali e delle comunità religiose.
 

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