Affitti brevi, tornano check-in da remoto e keybox: «Vittoria di legalità e buon senso»
Il Tar del Lazio accoglie il ricorso della federazione delle associazioni extralberghiere e annulla la circolare del ministero dell’Interno
Roma Colpo di scena nel mondo degli affitti brevi: il Tar del Lazio ha annullato la circolare del ministero dell’Interno del novembre 2024 sull’obbligo di riconoscimento dal vivo per gli ospiti delle strutture. Una decisione che sembrava mettere fine all’uso di keybox e check-in da remoto. Ora invece la retromarcia, con il Tar che ha accolto il ricorso della Federazione delle associazioni ricettività extralberghiera. In questo modo, si apre uno scenario con ripercussioni su tutte le strutture nazionali e quindi quelle sarde.
«La decisione del Tar del Lazio è una vittoria della legalità e del buon senso: nel 2025 è folle pensare di vietare strumenti tecnologici che permettono il self check in appartamenti destinati alle locazioni brevi. Ora non solo il Ministero dell'Interno ma anche i Comuni che hanno seguito quella strada saranno costretti ad una retromarcia»: uno dei primi commenti è di Lorenzo Fagnoni, presidente di Property managers Italia e ceo di ApartmentsFlorence, commenta la sentenza con cui il Tar del Lazio. «Da mesi denunciamo la pervicace e assurda linea punitiva contro il settore degli affitti brevi. Assurda perché va a penalizzare un settore che ogni giorno garantisce non solo posti di lavoro ma la tenuta di un sistema ricettivo altrimenti in difficoltà davanti a flussi turistici in crescita».