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Il cuore della Sardegna batte forte tra le industrie della Lombardia

di Luciano Piras
Il cuore della Sardegna batte forte tra le industrie della Lombardia

Il Circolo dei sardi “La Quercia” di Vimodrone festeggia i suoi primi 35 anni di attività socio-culturale

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Vimodrone (Milano) «Favorire l’inserimento dei sardi emigrati in Lombardia, creare un legame di solidarietà tra i sardi residenti in Lombardia e i sardi abitanti nell’Isola, mantenendo un rapporto duraturo nel tempo». Parole da incorniciare, parole che risuonano forti ancora oggi. Carlo Casula le rilegge con orgoglio. «È una frase riportata nell’atto costitutivo del Centro sociale e culturale dei sardi “La Quercia” di Vimodrone» spiega il coordinatore della Circoscrizione Centro Nord della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia. Con lui, a sfogliare quel documento, c’è l’attuale presidente del Circolo degli emigrati, Gianni Demartis, al timone dell’associazione “La Quercia” dal 2022.

Classe 1954, nato a Mores, Demartis non aveva ancora compiuto i 16 anni quando lasciò l’isola per approdare a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Partito come manovale, ha subito lavorato di giorno e studiato di sera e di notte per riuscire a diplomarsi. È diventato così, fino alla pensione, impiegato amministrativo della Falck, la storica azienda siderurgica milanese.

«La nostra associazione – racconta – è da sempre un riferimento per tutti gli emigrati». Demartis vive con la sua famiglia a Cavenago di Brianza, dove è stato anche consigliere comunale per due amministrazioni di fila. Appassionato di poesia sarda fin da quando era ancora un adolescente, «quando “cun sa cadreighedda a coddu” andavo ad ascoltare Zizi, Masala e Pazzola, nella piazza del paese, perché affascinato dalle gare poetiche», lui e tutti i soci della “Quercia”, e non soltanto, hanno appena festeggiato i primi trentacinque anni di attività dell’associazione Aps.

«Era il 17 maggio del 1990, infatti, quando a Cologno Monzese, davanti al notaio Filippo Zabban, venne ufficializzata la nascita del nostro Circolo» riprende fiato Carlo Casula. Classe 1977, lui è nato e cresciuto a Belvì, nella Barbagia ai piedi del Gennargentu, vive e lavora in Lombardia dal 1996. Sovrintendente della polizia penitenziaria, presta servizio nel carcere modello di Milano-Bollate.

«Trentacinque anni sono una tappa importante» sottolinea. Una tappa da festeggiare, per ribadire ancora una volta quel legame primordiale tra l’isola dei sardi e la locomotiva industriale dell’Italia tutta. «Un legame forte» conferma Casula. Lo ha ribadito anche don Peppino Lintas, di Giave, per anni parroco di Cossoine, che a Vimodrone per l’occasione ha celebrato la funzione religiosa, presente il sindaco della cittadina lombarda, Dario Veneroni. Presenti anche Bastianino Mossa (di Bultei), presidente della Fasi, il vice presidente Mattia Lilliu (Las Plassas), il presidente emerito Tonino Mulas (Dorgali), la presidente onoraria Serafina Mascia (Carbonia). Con Carlo Casula, anche i colleghi coordinatori: del Nord-Ovest Sebastiano Tettei (Burgos) e del Nord-Est Angelo Curreli (Lodè).

Il direttivo del Circolo “La Quercia” ha voluto festeggiare il proprio anniversario con una carrellata di ricordi, e non solo con tutti i soci fondatori e rispettivi presidenti succedutosi nel tempo. Un caloroso ringraziamento è volato alto «verso chi in tutti questi anni ha partecipato alle centinaia di attività culturali che l’Associazione ha promosso nel territorio Lombardo». Tra questi, ospiti speciali, il Coro Lachesos di Mores, i Tenores Santu Petru di Loculi, il duo Fantafolk, con Andrea Pisu alle launeddas e Vanni Masala all’organetto e, in rappresentanza del canto a chiterra, Bruno Maludrottu, che ha accompagnato le voci di Daniele Giallara e Matteo Dore. Per la “pagina” più strettamente culturale hanno partecipato Giovanni Fancello (giornalista, scrittore, gastronomo), Tonino Oppes (giornalista e scrittore, già caporedattore Tgr Sardegna) Fernando Codonesu (ingegnere, già sindaco di Villaputzu, animatore della Scuola di cultura politica “Francesco Cocco”), Simone Pisano (glottologo, docente di Linguistica generale e storica, esperto di varietà sarde antiche e moderne) e infine Carmina Conte (giornalista, autrice e conduttrice radiotelevisiva) a cui è toccato il compito di presentare al pubblico riunito nella sala consiliare del Comune di Vimodrone quanto il Circolo dei sardi ha realizzato in questi primi trentacinque anni di attività socio-culturale.

Gianni Demartis ha chiuso ricordando i suoi predecessori, ancora partecipi del sodalizio. «Il lavoro svolto in tutti questi anni dai vari presidenti e direttivi che si sono alternati, ma anche dai singoli soci che con il loro contributo hanno rappresentato “La Quercia” – ha detto – è come l’albero che ci rappresenta: un albero indistruttibile e resistente a ogni intemperia».

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