Mascia: «Musica e cultura la cura per il centro storico, ma servono più controlli»
Gang e malamovida, il sindaco di Sassari: «Tante iniziative perché una città viva e anche più sicura»
Sassari «I sassaresi stanno con crescente entusiasmo riprendendo a vivere la propria città. Rispondendo con entusiasmo, e senza mai creare problemi di ordine pubblico, alle iniziative che abbiamo messo in campo nei quartieri, nelle piazze, nelle vie di quel cuore antico e troppo a lungo dimenticato, che anche grazie alla cultura, alla musica, all’intrattenimento, può riprendere a battere».
Non è un problema di Sassari la “movida” che in altri centri dell’isola porta a volte con sé degrado e violenza, ma anzi la cura. Ne è convinto il sindaco Giuseppe Mascia, che lavora a un’estate «ricca di tante piccole e grandi iniziative. Certo da concordare, in modo che il divertimento non sia mai in conflitto con il sacrosanto diritto dei cittadini al riposo e al decoro, ma anche da incentivare, perché una città viva è una città più bella, più accogliente, e più sicura». Il pensiero va al centro storico, protagonista in questi giorni di una maxi retata nella parte bassa, ostaggio di pesanti infiltrazioni della mafia nigeriana. «Il nostro compito ora è quello riattivare il cuore pulsante del centro storico – spiega –, cioè l’attività sociale e economica di quella parte di città che si sente abbandonata. Da un lato è molto difficile e ci vorrà tempo, lo sappiamo, non si può pretendere di farlo in pochi mesi. Ed è evidente che problemi così complessi sono tutt’altro che risolti con gli arresti arrivati al termine di una lunga indagine coordinata dalla Dda di Cagliari, e non sono risolvibili con la sola “cultura”.
«Serve il presidio costante delle forze dell’ordine, serve la videosorveglianza, servono azioni profonde di rigenerazione urbana. Ma aspettando tutto questo iniziamo a riprenderci strade e piazze. Ho già incontrato diverse volte gli esercenti di via Torre Tonda, di piazza Tola, di piazza d’Italia, per ragionare insieme sui volumi della musica, sugli orari, sui tipi di intrattenimento da offrire. Da allargare a piazza Università, a via Turritana, a Corso Vico e Porta Sant’Antonio, ma anche nelle periferie. Coinvolgendo le associazioni di categoria, i gremi. Le porte del Comune sono aperte, come sarà per tutti la nostra città».