Oristano si conferma il polo regionale dell’agroalimentare
Il porto commerciale diventa sempre più centrale per i traffici e per l’export
Commercio, agroalimentare, logistica: si confermano queste le tre direttrici nelle quali si sviluppa l’economia dell’Oristanese. Questa nuova edizione del Top 1000 dimostra, attraverso il fatturato delle aziende, come l’economia del territorio sia in crescita, in molti casi, con segnali positivi anche sul fronte dell’occupazione. Sono settantuno le aziende della provincia presenti nella classifica, alcune di queste sono ai primi posti della classifica. È il caso della Fratelli Ibba srl, che rispetto all’anno precedente ha guadagnata un posto e si trova tra le prime tre aziende “Top”. L’azienda, leader nella vendita all’ingrosso per il gruppo Crai e non solo, ha aumentato il fatturato, portandolo a 536 milioni 951 mila euro, cresciuto anche il valore aggiunto, che sfiora i 19 milioni e il numero dei dipendenti è salito a 144 contro i 127 dell’anno precedente. Stilando una classifica provinciale, al secondo posto troviamo anche quest’anno la Allevatori Associati Arborea, più nota come 3A (che anche a livello regionale è salda all’11° posto). Azienda leader nel settore della lavorazione del latte e derivati, nel 2023 ha aumentato il fatturato portandolo a oltre 225 milioni, contro i 211 dell’anno precedente. Posizione dominante anche per la Società Molitoria Ercole Cellino e il Pastificio Cellino. Nei due impianti al porto industriale di Santa Giusta – Oristano trovano lavoro 157 persone, con un fatturato complessivo che supera i 275 milioni di euro e un attivo, sempre complessivo, di quasi 200 mila euro. Dello stesso gruppo fa parte anche Fette di Sole, impianto dove si producono le fette biscottate che ha registrato una crescita del fatturato che nel 2023 sfiora i 20 milioni di euro con un utile quadruplicato passando nell’arco di un solo anno da 509mila euro del 2022 agli oltre 2 milioni del 2023 e bilancio che chiude in attivo (poco meno di 23 milioni) anche se leggermente inferiore all’anno precedente quando superò i 24 milioni. Anche se con una flessione rispetto al fatturato del 2022, resta il alto alla classifica Elcom azienda che commercia all’ingrosso materiale elettrico e articoli per l’illuminazione. Con 173 dipendenti ( quattro in meno rispetto al 2022), l’azienda ha fatturato oltre 101 milioni, 11 in meno dell’anno precedente ma gli utili restano a livelli alti, superando i 9 milioni di euro e un attivo di bilancio che supera gli 87 milioni. Il 2023 è stato un anno di grandi risultati per il “Sistema Arborea” che vede la Cooperativa Produttori Arborea continuare nella scalata della classifica della Top mille. La più importante azienda sarda per l’allevamento di bovini da carne (ma la cooperativa spazia anche nei settori dell’ortofrutta e della produzione di mangimi) ha visto il fatturato salire a quota 77 milioni, 11 in più rispetto al 2022 che era già stato un anno positivo. Crescita anche per gli utili, che si attestano a 474 mila euro, e un bilancio chiuso in attivo che ha sfiorato gli 82 milioni contro gli oltre 67 dell’anno precedente. A concludere la sequenza dei dati della crescita della cooperativa anche l’aumento del numero dei dipendenti, saliti a 146 contro i 130 del 2022. Più in basso nella classifica troviamo un’altra perla dell’agroalimentare di Arborea: la Cooperativa Pescatori Arborea. Nata nel 1967, la Cooperativa è cresciuta negli anni fino a diventare una delle più importanti realtà nella mitilicoltura e nella pesca. I suoi prodotti, commercializzati col marchio Niedditas, provengono dalla sua filiera del Golfo di Oristano in Sardegna. I fatturato della cooperativa è di oltre 46 milioni ed ha chiuso il bilancio 2023 con un attivo di oltre 26 milioni. Realtà piuttosto dinamica è riuscita a portare il numero dei dipendenti a 227. Tornando alla parte più alta della classifica, ancora una cooperativa che si occupa della trasformazione del latte. È la Cooperativa Allevatori Ovini di Oristano. Anche la CAO ha un fatturato in crescita: poco meno di 58 milioni contro i circa 53 dell’anno precedente e d ha chiuso con un attivo di bilancio paria 63 milioni e 883 mila euro con un aumento di 7 milioni rispetto all’anno precedente. Restando nel settore lattiero caseario, ecco la SE.PI formaggi Srl. L’azienda con sede a Marrubiu nella classifica regionale è salita di sette posizioni portandosi al 78° posto, grazie a un fatturato di 41 milioni, (dieci in più rispetto al 2022) e un utile che supera il milione e mezzo di euro. Spostandoci nel Sarcidano e più precisamente a Laconi, troviamo un’ altra azienda del la trasformazione dei derivati del latte: Fratelli Maoddi srl, con un fatturato che sfiora g li 11 milioni e mezzo e un utile di 1 milione e 300 mila euro. Per l’agricoltura emerge la Società Agricola Campidanese di Terralba. Presente anche il settore vinicolo con l’Azienda Vinicola Attilio Contini Spa di Cabras. L’azienda famosa per diverse etichette, ha chiuso il 2023 con un fatturato superiore ai 9 milioni e mezzo e un attivo di bilancio che ha superato i 16 milioni. Molto rappresentata anche la grande e media distribuzione. A guidare la classifica troviamo Ideal Market che con 274 dipendenti distribuiti nei diversi punti vendita nel Capoluogo e nel resto della provincia, è sicuramente l’azienda che vanta l’organico più consistente nel territorio. Le altre sigle sono Eliseo Srl che fa ca po ai supermercati Eurospin in varie località della provincia, la oristanese Vicino a te, ex Market Frongia; Gidis, GSI, il Gruppo SERISA di Abbasanta e la Cooperativa Allevatri ci Sarde , una delle più grandi comunità cooperative al femminile in Europa. Per il commercio all’ingrosso, ma in questo caso di abbigliamento, prosegue la sua scalata nella griglia delle “Top” la GDO, che fa capo alla famiglia Russo, e oggi consta di un organico di 256 dipendenti e un fatturato che supera i 42 milioni. La fabbricazione della carta e del cartone è il settore della Ondulor srl di Santa Giusta. Con i suoi 110 dipendenti l’azienda ha chiuso il 2023 con un fatturato che ha sfiorato i 47 milioni di euro, cinque in meno rispetto all’anno precedente ma con utili aumentati che sfiorano i 4 milioni e un bilancio chiuso con un attivo di 53 milioni e mezzo, tre milioni in più rispetto al 2022.