La Nuova Sardegna

Il brand conteso

Il giudice dà ragione a Ita Airways: «Aeroitalia dovrà cambiare nome»

di Ilenia Mura
Il giudice dà ragione a Ita Airways: «Aeroitalia dovrà cambiare nome»

L’amministratore delegato del vettore: «Faremo appello»

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Sassari «Pur considerando infondata e strumentale l’azione legale promossa da ITA, Aeroitalia guarda avanti e riflette sulla possibilità di trasformare questa situazione in un’opportunità: un rebranding di portata internazionale che rispecchi l’evoluzione già in atto e la visione di crescita che la compagnia persegue da tempo».

Due a zero per Ita Airways. In queste ore fra i dossier aperti sul tavolo dell’amministratore delegato di Aeroitalia Gaetano Intrieri c’è sicuramente quello sul contenzioso aperto sul brand dall’altra compagnia aerea italiana, dal 2025 entrata nell’orbita del Gruppo Lufthansa: «Ieri abbiamo saputo che il collegio del tribunale di Roma ha dato ragione ad ITA nella vertenza sul nostro marchio».

E ora che farete? «Riflettiamo con gli avvocati, stiamo decidendo di ricorrere in Cassazione. Se dovessimo perdere dovremo ripensare alla grafica sui nostri vettori». La spesa? «Fra i duecento e trecentomila euro». Se andasse male, quale sarà il nuovo marchio? «Per ora non c’è». Ore 13.56 di ieri 6 giugno, per l’ad di Aeroitalia è una giornata bollente non solo dal punto di vista meteorologico. Appena la notizia sull’esito dell’udienza in tribunale arriva al telefono di Intrieri, lo Chief executive officer della Compagnia che festeggia i tre anni di vita gira la comunicazione “urgente” a tutta l’azienda. Contenzioso, secondo round. Anche in appello i giudici del foro romano danno ragione a Ita: «Questo significa che in poche settimane dovremo cambiare nome e logo – spiega Intrieri – è un colpo molto brutto per la nostra azienda, perché quel marchio è diventato oggi importante grazie al lavoro di tutti noi. Sono certo che supereremo anche questa, in questo strano Paese dove la meritocrazia non è premiante. Siamo già al lavoro per un nuovo nome».

Quattordici vettori fra dieci Boeing 737-800 e gli altri Atr 72-600, Embraer E190 e Embraer E175. Con un brand che vola, non solo sui cieli internazionali. Nell’ottobre 2023 il marchio da 90 milioni di euro aveva fatto scattare il ricorso della Società italiana brevetti che tutela la proprietà intellettuale di Ita Airways, contestando Aeroitalia e il suo brand entrato sul mercato un anno prima. La colpa? Sarebbe troppo somigliante a quello di Alitalia, marchio acquistato nel 2021 da Ita, parte del Gruppo Lufthansa da gennaio 2025.

Dal primo volo del maggio 2022, con un allargamento della flotta in questi ultimi anni. Voli su quindici rotte fra nazionali e internazionali, qualche grattacapo con alcuni aeroporti minori. E ora il contenzioso che con Ita Airways che potrebbe andare avanti con conseguenze inevitabili per un marchio che stava gradualmente prendendo quota sui campi di calcio e non solo.

Di ieri la decisione del Collegio d’Appello del Tribunale di Roma: «Che ha stravolto l’esito del giudizio cautelare del primo grado accogliendo la richiesta di ITA Airways di imporre ad Aeroitalia il cambiamento di nome, logo e marchio», ha annunciato ieri Intrieri precisando che «la compagnia sta valutando con attenzione l’eventualità di un ricorso in Cassazione». 

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