Multe stradali, pioggia di incassi per i grandi Comuni sardi
A Nuoro incremento record nel 2024: +135,7%
Sassari Nel solo 2024, le sanzioni per infrazioni al Codice della strada hanno fruttato oltre 10,7 milioni di euro alle casse dei sei maggiori comuni della Sardegna, segnando un aumento medio dell’8,6% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dall’analisi condotta da Adiconsum Sardegna, che ha esaminato i rendiconti ufficiali pubblicati sul portale del ministero dell’Interno. I dati più sorprendenti arrivano da Nuoro, dove i proventi da multe sono più che raddoppiati: da 406 mila euro nel 2023 a ben 957 mila nel 2024, con un incremento del +135,7%. Si tratta del maggiore aumento tra i comuni osservati. Significativa anche la crescita a Sassari, dove si è registrato un +36,4%, mentre a Olbia l’incremento si attesta al +6,8%. A livello assoluto, però, è Cagliari a guidare la classifica, con 4,34 milioni di euro incassati, seguita da Olbia con 2,4 milioni e da Sassari con 1,5 milioni. Guardando al dato pro capite, è ancora Cagliari a primeggiare, con una media di 40,7 euro per abitante. Subito dietro si posizionano Olbia, con 39 euro, e Nuoro, con 28,5 euro. Questi valori, secondo Adiconsum, offrono una fotografia significativa dell’impatto delle politiche sanzionatorie a livello locale, non solo in termini di bilancio, ma anche rispetto alla vita quotidiana dei cittadini. Nel quadro tracciato dall’associazione dei consumatori emerge anche il ruolo degli autovelox, che nei sei centri principali hanno prodotto incassi per oltre 640 mila euro nel 2024. Ma è guardando ai comuni minori che si scoprono cifre ancora più consistenti. È il caso di Monastir, in provincia del Sud Sardegna, che nel solo 2023 ha incassato oltre 1,3 milioni di euro grazie ai dispositivi di rilevazione automatica della velocità. Seguono Decimomannu (732 mila euro), Iglesias (463 mila euro) ed Elmas (278 mila euro).
«Ma questo scenario è destinato a cambiare – avverte Giorgio Vargiu, presidente regionale di Adiconsum –. A partire dal 12 giugno, entreranno infatti in vigore le nuove regole introdotte dal decreto del ministero dei Trasporti dell’11 aprile. Il provvedimento – sottolinea Vargiu – affida ai prefetti la responsabilità di individuare i tratti di strada dove sarà consentito installare gli autovelox, secondo criteri oggettivi: presenza di un’elevata incidentalità, difficoltà nella contestazione immediata dell’infrazione, e velocità media superiore ai limiti consentiti». Oltre a queste condizioni, il decreto stabilisce precise distanze minime tra i dispositivi di rilevazione, che varieranno in base alla tipologia di strada. La distanza minima tra due autovelox, ad esempio, sarà di 4 chilometri sulle autostrade, 3 chilometri sulle extraurbane principali, 1 chilometro su quelle secondarie e sulle urbane di scorrimento, e 500 metri nelle strade urbane locali. Anche il posizionamento dei segnali di limite di velocità rispetto ai dispositivi dovrà rispettare distanze minime: 1 chilometro sulle strade extraurbane, 200 metri nelle urbane di scorrimento e 75 metri sulle altre tipologie.