Decadenza della presidente Todde, sarà presentato un nuovo ricorso
Il Consiglio dà mandato alla Regione di ricorrere nuovamente alla Consulta. I due ricorsi potrebbero essere riunificati slittando il pronunciamento di luglio
Cagliari Nuova puntata, con risvolti originali, della vicenda della decadenza della presidente Todde, dopo l’ordinanza/ingiunzione di dicembre con la quale si chiedeva al Consiglio di procedere e dopo che lo scorso mese il Tribunale civile ha respinto il ricorso dei legali della presidente, mantenendo efficace l’ordinanza del collegio di garanzia.
Stasera il Consiglio, proprio al termine dei suoi lavori ha approvato, senza illustrazione e senza discussione la mozione 52 (primo firmatario il Dem Roberto Deriu) «sulla necessità che la Regione presenti un ulteriore ricorso per conflitto di attribuzioni tra enti dinanzi alla Corte Costituzionale ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione nella vicenda relativa alla prospettata decadenza della Presidente della Regione conseguente alla sentenza del Tribunale di Cagliari».
La mozione entra anche nel dispositivo della sentenza ricordando quanto previsto dall’articolo 2909 del codice civile, dove si ricorda che «l'accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato fa stato a ogni effetto tra le parti, i loro eredi o aventi causa» e sancisce che la sentenza non dispiega i suoi effetti nei confronti dei terzi. «Nè il Consiglio né qualsiasi altro organo regionale era una parte del giudizio svoltosi dinanzi al tribunale cagliaritano. Ilil «vaglio insindacabile» della pronuncia non può intimare alcunché al Consiglio. Da qui la valutazione finale che «la pretesa suddetta del Tribunale costituisce una lesione palese della sfera di competenza del Consiglio».
La mozione dà quindi un nuovo mandato alla giunta regionale affinchè tramite la presidente, come da Statuto, la Regione sollevi un nuovo conflitto di attribuzione tra Stato e Regione. I tempi per il ricorso alla Corte sono ristretti: entro il 22 luglio il ricorso deve essere depositato, ma la Corte il 9 si pronuncerà sul primo ricorso. Li unificherà, magari facendo slittare la sentenza sul primo ricorso rinviando la decisione a dopo la pausa estiva? È probabile, a condizione che il secondo ricorso arrivi a Roma in tempi rapidissimi, ma in questo caso anche il parere dei Giudici delle leggi non risolverà il caso. I legali della presidente infatti stanno limando il ricorso in Appello contro la sentenza del tribunale. Questo ultimo ricorso sarà presentato a fine mese. È probabile che anche per questo filone di pronunciamenti si arrivo all’autunno e poi, in caso di conferma del rigetto del ricorso alla Cassazione per i primi mesi del nuovo anno. Poi la parola, con i tempi tecnici spetterà al Consiglio, con i suoi tempi. Qualunque sia la decisione, la delibera del Consiglio sarà impugnata dinanzi al giudice dalla parte soccombente e a questo punto ripartiranno i tre gradi di giudizio. Ipotizzare la parola fine a questa giostra giuridica è quantomeno arduo. (gcen)