La Nuova Sardegna

L’intervista

Estate sull’orlo dell’overtourism, Cuccureddu: «Ci salvano insularità e overbooking»

di Luigi Soriga
Estate sull’orlo dell’overtourism, Cuccureddu: «Ci salvano insularità e overbooking»

L’assessore: «Folle abolire la tassa comunale in alta stagione»

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Sassari L’isola è sulla linea sottile dell’overtourism. Probabilmente a salvarla dai flussi insostenibili è proprio il suo essere circondata dal mare, con collegamenti aerei e navali non esattamente alla portata di un turismo di massa. L’assessore regionale Franco Cuccureddu ha cercato di alzare l’asticella, in modo da selezionare il più possibile il target, e spalmare gli arrivi al di fuori dell’estate.

Dice: «A mio avviso la Sardegna non soffre per ora del fenomeno dell’overtourism. Poi dipende molto dal significato che si vuole dare a questo neologismo. Se lo si intende come la reazione esasperata dei residenti ad una eccessiva presenza di flussi turistici concentrata nello spazio e nel tempo, direi che non ci sono state reazioni di questo genere e che in Sardegna prevale ancora il senso dell’ospitalità. Se poi per overtourism si intende più genericamente la sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) dei flussi turistici, allora qualche problema lo abbiamo, temperato dal fatto che la condizione insulare funge da filtro, poiché la capacità di navi ed aerei è comunque limitata, come quella degli slot in porti ed aeroporti».

Come si è arrivati a questa situazione critica?

«A causa di un’assenza di pianificazione e di una visione strategica nel settore del turismo. Le politiche portate avanti negli ultimi 30 anni sui mesi (o le settimane) di spalla all’alta stagione balneare, hanno fallito. La stagionalità si è compressa e la marginalità per gli operatori è aumentata, tanto da rendere non conveniente tenere aperte le strutture a marzo/aprile piuttosto che a ottobre/novembre. Ora dobbiamo puntare anche su prodotti diversi (complementari o alternativi) al balneare e su target adatti alla nostra realtà, al nostro delicato equilibrio ambientale, ai nostri servizi (a partire da quelli, idrici, fognari, depurativi, parcheggi, trasporti pubblici, viabilità, ecc.). Non dobbiamo fare promozione sparando nel mucchio ma farla mirata, quasi chirurgica, utilizzando il digital marketing, la profilazione degli utenti, le analisi sulla spesa, le motivazioni di viaggio e tutti gli elementi che siamo in grado di raccogliere (data lake) ed elaborare in maniera predittiva, anche grazie all’AI».

Molti operatori si lamentano per la tassa comunale, ne chiedono l’eliminazione.

«L’abolizione della tassa comunale implicherebbe l’afflusso incontrollato soprattutto in alta stagione e quindi l’opposto della pianificazione e della scelta dei target adatti. Quindi la tassa si potrà abbattere, ma non in estate».

Località come San Teodoro, Alghero, Costa Smeralda sono in grado di reggere?

«Nel 2024, a fronte un anno boom per le presenze turistiche, con un incremento del 15,4%, abbiamo avuto un forte aumento soprattutto in bassa stagione: ottobre (+45%), novembre (+24%) e dicembre (+25%) con un positivo riscontro in coincidenza con specifiche iniziative di marketing e di comunicazione. A ottobre “Noi camminiamo in Sardegna” ha attratto camminatori, escursionisti, blogger, giornalisti da tutta Europa, mentre il capodanno in 17 piazze con i principali artisti nazionali e 200 mila partecipanti, ha posizionato la nostra Isola come meta del turismo invernale. L’incremento a luglio ed agosto 2024 rispetto all’anno precedente è stato “soltanto” del 10%, ciò significa che comunque oltre un certo limite in alta stagione non si può andare perché prima ancora dell’overtourism c’è l’overbooking in navi, aerei e strutture ricettive. Poi con il forte contrasto al sommerso, grazie all’introduzione del Cin, si stanno regolarizzando molte strutture che operavano in nero. Questo incide sui dati ma non nella stessa misura sulle presenze reali».

Le spiagge a numero chiuso sono un paletto efficace?

«Sono uno strumento indispensabile sia per salvaguardare il delicato equilibrio ambientale di alcune spiagge, sia per garantire una elevata qualità dell’esperienza in alcune delle nostre perle. Abbiamo tantissime bellissime spiagge ed alcune di queste sono anche conosciutissime e quasi tutti coloro che vengono in Sardegna almeno un bagno in una delle 12 spiagge a numero chiuso vogliono farlo. Quindi trovo assolutamente corretto il contingentamento ma altrettanto correttamente deve essere garantita l’informazione ai turisti su come fare per prenotare il posto, informazione che deve raggiungerli al momento in cui prenotano la vacanza in Sardegna».

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