La Nuova Sardegna

La buona vacanza

Ecco il Decalogo del bon ton in spiaggia secondo il Codacons


	La spiaggia di Cala Brandinchi
La spiaggia di Cala Brandinchi

No a videochiamate e messaggi vocali, attenzione alle immagini sui social, le regole contro l’asciugamano invadente

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Sassari L’estate accende il desiderio di libertà e leggerezza, ma sotto l’ombrellone il rispetto non può andare in vacanza. Il mare è di tutti, ma non per questo terra di nessuno. Perché il relax non si trasformi in stress collettivo, serve educazione, buon senso e una piccola bussola di regole da tenere a mente mentre si affondano i piedi nella sabbia.

A lanciare un appello alla convivenza civile è il Codacons, che ha raccolto le numerose segnalazioni arrivate da tutta Italia per stilare il Decalogo del bon ton da spiaggia, promosso dal segretario nazionale Francesco Tanasi. Un invito alla gentilezza condivisa, da affiggere in tutti gli stabilimenti balneari. Una guida semplice, ma essenziale, per tutelare il diritto al riposo senza calpestare quello degli altri. T

Telefonino sì, ma con discrezione Il cellulare può diventare un’arma sonora. Evitare suonerie assordanti, chiamate in vivavoce e messaggi vocali a tutto volume, è una forma di rispetto verso chi ha scelto la spiaggia per staccare dalla routine. Per la musica, solo cuffie.

Social, vietato spiare e pubblicare Scattare foto o girare video in cui compaiono altri bagnanti, anche per errore, viola la privacy. Se poi quelle immagini finiscono online, si può sconfinare nel penale. Lo smartphone non deve trasformarsi in uno strumento di invasione.

Spazio sacro: quello altrui Ombrelloni, teli e borse devono stare nel proprio perimetro. I passaggi verso il mare vanno lasciati liberi, così come i corridoi tra le file.

Bagni tranquilli, niente tuffi da esibizione Chi si gode l’acqua con lentezza non dovrebbe essere travolto da schizzi o urla. I tuffi sono belli, ma vanno fatti lontano da chi cerca calma.

Docce brevi, senza saponi L’acqua è un bene comune. Le docce servono per sciacquarsi dalla salsedine, non per lavarsi. Vietati shampoo e bagnoschiuma, che inquinano. Evitare soste prolungate: dietro c’è sempre qualcuno che aspetta.

Genitori, abbassate il volume I richiami a distanza, urlati dalla sdraio, disturbano tutti. Se serve correggere i propri figli, ci si alza e si parla con loro da vicino. Senza trasformare l’intera spiaggia nel cortile di una scuola.

Giochi? Solo dove si può La spiaggia non è uno stadio. Racchettoni, palloni e frisbee vanno praticati nelle aree dedicate, lontano dagli altri bagnanti. Sì invece ai castelli di sabbia, purché non si invada lo spazio altrui o si ostacoli il passaggio.

Attività acquatiche: motori lontani dalla riva Moto d’acqua, gommoni e natanti devono restare a debita distanza dalla battigia. Le ordinanze parlano chiaro e vanno rispettate, per la sicurezza di tutti.

Il mare non vuole rifiuti Lasciare pulito è il primo gesto d’amore per l’ambiente. Cicche di sigaretta, plastica e avanzi non devono restare in spiaggia o finire in acqua. I contenitori per i rifiuti ci sono: basta usarli.

Ambulanti, basta un sorriso e un no educato I venditori sono lavoratori. Se non si è interessati, un “no, grazie” gentile basta e avanza. Evitare discussioni o atteggiamenti offensivi è sinonimo di civiltà.

Cani in spiaggia: regole da seguire Gli amici a quattro zampe sono benvenuti solo dove espressamente consentito. Guinzaglio corto (massimo 1,5 metri), museruola a portata di mano, deiezioni sempre raccolte. E il bagno? Solo se previsto da specifiche autorizzazioni. Piccoli gesti che fanno la differenza tra un’estate rumorosa e una stagione da ricordare con il sorriso. (serena lullia)

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