La Nuova Sardegna

La Corte d’appello

Sindacopoli, tutti assolti: «Nessuna corruzione»

di Simonetta Selloni
Sindacopoli, tutti assolti: «Nessuna corruzione»

Ribaltate le condanne stabilite in primo grado: svolta per Salvatore Pinna, Pierpaolo Sau, Rinaldo Arangino e Pietro Crobu

3 MINUTI DI LETTURA





Cagliari Con una sentenza che ribalta la decisione del tribunale di Oristano, la Corte d’Appello di Cagliari ha assolto i quattro imputati dell’inchiesta “Sindacopoli”, il presunto sistema di corruzione che si sarebbe creato fra amministrazioni pubbliche, progettisti e imprese, per l’aggiudicazione di appalti pubblici in alcuni comuni del Gal Barbagia-Mandrolisai. Assolto perché il fatto non sussiste l’ingegnere di Tonara Salvatore Pinna, titolare della Essepi engeneering, ritenuto il deus ex machina del malaffare e condannato un anno fa a 7 anni e mezzo, per due episodi di corruzione. Con lui, Pierpaolo Sau, 62 anni, sindaco di Tonara attualmente sospeso dalla carica per effetto della condanna a 4 anni e tre mesi in primo grado; assolto per un altro episodio di corruzione che condivideva con Pinna, l’ex sindaco di Belvì Rinaldo Arangino, 53 anni, condannato dal tribunale di Oristano a 6 anni. La Corte d’Appello (presidente Lavena, giudici Badas e Castello) ha quindi dichiarato prescritte le accuse, per un altro episodio, oltreché nei confronti di Pinna, anche per l’ex vice sindaco di Ortueri, Pietro Crobu, condannato in primo grado a 4 anni e 8 mesi. Gli episodi di corruzione: Sau avrebbe era accusato di aver favorito Pinna per un appalto, ottenendo in cambio dei quiz per un concorso per infermieri alla Asl di Nuoro al quale avrebbe dovuto partecipare la figlia di un amico di Sau, mentre Arangino sarebbe stato corrotto da Pinna che gli avrebbe promesso incarichi per la sua società, la Estroservizi. Pinna era difeso dall’avvocata Daniela Russo, Sau e Arangino dall’avvocato Massimiliano Ravenna, Crobu dall’avvocato Gianfranco Sollai.

Il sostituto procuratore generale, Andrea Schirra, aveva sollecitato l’assoluzione per Sau, la conferma delle condanne per Pinna e Arangino e la prescrizione per Crobu. Il pg non ha replicato alle arringhe dei difensori, che avevano chiesto l’assoluzione degli imputati. La Corte depositerà le motivazioni sentenza entro 90 giorni, ma c’è da considerare, per un eventuale ricorso in Cassazione, la eventualità che la prescrizione possa andare a coprire anche i fatti al momento fuori dai termini. Dieci anni dopo il ciclone “Sindacopoli”, quindi, la Corte d’appello chiude un’inchiesta che aveva travolto alcune delle amministrazioni locali del centro Sardegna. Per quello che la Procura di Oristano riteneva un vero e proprio sistema di malaffare, erano stati arrestati cinque sindaci: di Belvì, Tonara, San Giovanni Suergiu, Ortueri e Villasalto, due vice sindaci (Ortueri e Villasalto), un consigliere provinciale di Nuoro, Misure cautelari per cinque funzionari pubblici e undici professionisti.

Complessivamente 64 indagati, di cui 63 per associazione per delinquere, accusa dalla quale era stato escluso il solo sindaco di Tonara, Pierpaolo Sau. Le indagini coordinate dalla Procura di Oristano e condotte dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri avevano riguardato un periodo compreso tra il 2013 e il 2015, e si erano focalizzate sulla figura di Salvatore Pinna. Il professionista sarebbe stato il punto di riferimento di una triangolazione tra amministrazioni pubbliche, progettisti e imprese, una sorta di “schema-Pinna” attorno al quale si sarebbero sviluppati gli appalti di 44 opere pubbliche. Avrebbe condizionato le scelte di comuni ed enti per progetti che sarebbero finiti nelle mani dei soliti noti: a volte amministratori che ricoprivano il ruolo di progettisti in comuni diversi dal loro.I vantaggi: parcelle e visibilità per scopi elettorali. Il procedimento iniziale si era diviso in vari filoni: eccepita l’incompetenza territoriale per alcuni episodi, e smontata dalla Cassazione l’associazione per delinquere, il processo si è incardinato a Oristano, quindi Lanusei e Cagliari. Nei confronti di Pinna è ancora pendente un giudizio in Cassazione. Ma la tranche più consistente, a Oristano, partita con una miriade di imputazioni e un folto gruppo di imputati, si era risolta con 14 prescrizioni e 9 assoluzioni nel merito, e quindi, 4 condanne per Pinna, Sau, Arangino e Crobu. Ieri 15 luglio la sentenza della Corte d’appello: non ci fu corruzione.

Primo piano
L’allarme

Stop al superbonus, il mercato delle costruzioni si ferma

Le nostre iniziative