Raggira un’anziana malata e si fa intestare case, carte di credito e polizze
La donna di Olbia è indagata per circonvenzione di incapace
Tempio L’aveva vista in difficoltà mentre si trovava in banca, in stato confusionale e agitata, e si era offerta di darle il suo aiuto. Un gesto di generosità solo apparente nei confronti dell’anziana 84enne, perché si trattava in realtà di un vero e proprio adescamento, proseguito nei giorni successivi con la scusa di prendersi cura di lei, e culminato con l’accompagnamento dell’anziana donna da un notaio inducendola a farsi rilasciare una procura notarile con cui si è trasferita tutti i suoi beni.
Così nel giro di poche settimane ha messo le mani su tutto il patrimonio dell’indifesa 84enne: tre case, un terreno agricolo, carte di credito, conti correnti e polizze assicurative. È una storia che ha dell’incredibile quella accaduta a Tempio, con vittima, appunto, un’anziana ultraottantenne che vive da sola, affetta da decadimento cognitivo, alla quale è stato sottratto tutto ciò che aveva. O meglio, la donna che diceva di volerla aiutare e che l’aveva perfino portata a vivere a casa sua, ha cercato di accaparrarsi tutto.
Ma per fortuna il raggiro è stato scoperto subito e con altrettanta celerità ha agito la macchina giudiziaria: Lucia Eredina Carru, 65 anni di Olbia, è stata indagata per circonvenzione di incapace dalla Procura di Tempio e il gip del tribunale Marco Contu, su richiesta del pubblico ministero Sara Martino, ha disposto il sequestro preventivo di tutti beni di proprietà della vittima. Nei confronti dell’indagata il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento all’anziana donna e a tutti i luoghi da lei frequentati, l’allontanamento dalla sua casa di Tempio e l’applicazione del braccialetto elettronico per il controllo da remoto.
L’unica persona che potrà prelevare dai conti correnti dell’anziana truffata per fare fronte alle sue esigenze di vita, è l’amministratore di sostegno che è stato nominato in via d’urgenza non appena è scoppiato il caso. Tutto è accaduto in una ventina di giorni, come emerge dalle indagini dei carabinieri e dai due esposti presentati in Procura: uno, da parte dell’avvocato dell’anziana raggirata, l’altro, da parte del responsabile della banca, il primo ad accorgersi di che cosa stava accadendo e ad avvisare una parente della vittima.
L’incontro tra l’indagata e l’84enne è avvenuto proprio in banca ai primi di luglio. L’anziana doveva prelevare dei contanti. Allo sportello, dove il personale la conosceva bene per essere cliente da sempre, avevano notato che quel giorno era agitata e confusa. Non stava bene. Una donna che era in fila e aspettava il suo turno, Lucia Eredina Carru, appunto, si era avvicinata a lei con fare gentile e avevano iniziato a chiacchierare. Quella stessa donna, due settimane dopo, si era rivolta nuovamente allo sportello presentando la copia della procura redatta da un notaio e rilasciata dalla pensionata: chiedeva all’addetto allo sportello di girare con urgenza parte delle somme dell’anziana sul proprio conto. Aveva giustificato il fatto sostenendo che quei soldi le servivano per far fronte alle spese della donna che sarebbe andata a vivere a casa sua. Nella filiale si erano insospettiti per quei movimenti bancari e per il fatto che la loro cliente si accompagnasse a quella donna, lei che non aveva legami con nessuno, né con parenti, né con amici. Così, preoccupato per quanto stava accadendo, il responsabile della banca ha avvisato un familiare e ha presentato un esposto alla Procura.
Altrettanto ha fatto l’avvocato dell’anziana. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Sara Martino, sono scattate immediatamente. La macchina giudiziaria si è mossa velocemente e qualche giorno fa, il giudice delle indagini preliminari Marco Contu ha disposto il sequestro preventivo di tutti i beni e applicato la misura cautelare alla 65enne, che è stata indagata con l’accusa di circonvenzione di incapace. Nel decreto di sequestro preventivo il gip evidenzia che Lucia Eredina Carru, approfittando dello stato di decadimento cognitivo dell’anziana donna, l’ha indotta a farsi rilasciare una procura notarile con la quale aveva ampio potere sul suo patrimonio immobiliare e mobiliare. In virtù di questa procura si era trasferita a titolo gratuito tutti i suoi beni. Il valore complessivo non viene quantificato, ma si parla di oltre 500mila euro. Poi, qualche giorno dopo essere stata dal notaio, si era presentata in banca con la procura in mano per formalizzare una delega per poter operare sul conto corrente dell’anziana. La settimana successiva era ritornata allo sportello di Tempio per chiedere la chiusura del conto in quella banca e il trasferimento in un’altra. Ma nel frattempo, era già finita nel mirino della magistratura.