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Il punto

Province verso il voto: l’isola spartita tra i due schieramenti

di Paolo Ardovino
Province verso il voto: l’isola spartita tra i due schieramenti

A Mascia e Zedda le città metropolitane. Tra i sicuri Nizzi, ma il centrodestra punta su di lui in caso di elezioni anticipate

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Sassari Rieccole, le Province sono tornate tutte e tra poco più di un mese avranno i loro presidenti. Il 29 settembre. È un risiko tra sindaci, che nella maggior parte dei casi sembra avere già un epilogo prevedibile. In alcune zone dell’isola invece si arriva al voto con qualche titubanza. Secondo le voci che circolano tra gli uffici dei primi cittadini, Campo largo e Centrodestra sembrano contendersi in egual misura gli scranni provinciali tra Gallura Nord-Est, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis.

È una votazione di secondo livello, sindaci e consiglieri comunali sono chiamati a scegliere tra i nomi candidati dalle forze politiche territoriali. Entrano in gioco ragionamenti che proiettano sull’ente intermedio le dinamiche e gli schieramenti dei banchi regionali. Le due Città metropolitane assegneranno in automatico la poltrona più alta ai sindaci di Sassari e Cagliari.

Tradotto: Settimo Nizzi in Gallura dovrebbe avere vita facile. Il sindaco di Olbia è il candidato scelto dalla coalizione per raccogliere il testimone dall’amministratore straordinario Rino Piccinnu e, dopo la scissione dalla Provincia di Sassari, prendere in mano il timone del futuro di Gallura e Nord-Est. Grande sostenitore dello sviluppo economico gallurese, a Nizzi va il compito di mettere insieme 26 teste: «Perché ho accettato? Se a una persona abituata a fare politica viene chiesta la propria disponibilità, difficilmente risponde di no», così lui in proposito. Nelle ultime settimane erano arrivate sirene importanti dalla vicina Golfo Aranci e dall’arrembante Giuseppe Fasolino. Ma il Centrodestra punta sull’esponente di Forza Italia e, neanche troppo velatamente, lo considera un ruolo di passaggio: dalla coalizione sono convinti che la decadenza Todde ci sarà e porterà a elezioni anticipate, e il sindaco olbiese potrebbe essere il candidato ideale.

A Nuoro invece soffia il vento del Centrosinistra. Il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, dovrebbe avere vita facile. Dalla nomina di amministratore straordinario, l’ex segretario provinciale Dem passerà all’elezione da presidente di Provincia, con il favore di Nuoro.

In Ogliastra potrebbe farsi sentire il peso sardista del sindaco di Tortolì, Marcello Ladu, ancora da capire se in prima persona o in appoggio alla candidatura di un outsider tra i 23 Comuni.

A Oristano al momento c’è un nome più avanti di tutti. Si tratta di Paolo Pireddu, attuale sindaco di Villaurbana. L’accordo tra i partiti dovrebbe premiare la candidatura del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. L’alternativa dalla sponda opposta è il sindaco di Cabras, Andrea Abis, che gode della stima dei piani alti del Centrosinistra. Ma è una lotta impari. La coalizione di Centrodestra colora le fasce di centri-chiave come Oristano, Bosa e Terralba.

Senza troppe sorprese nel Medio-Campidano: non sembrano esserci dubbi che, per avere una rappresentatività importante, si punterà sul sindaco del Comune principale, Villacidro. Si prevedono voti in direzione Federico Sollai, quota progressista. Anche il Sulcis Iglesiente guarda al Centrosinistra e lo fa attraverso Mauro Usai, il giovane sindaco di Iglesias con tutta probabilità si farà carico di unire il sud-ovest e incaricarsi di coordinare il governo del territorio.

Le Province non sono una novità, si ritorna al modello di tredici anni fa, fatta eccezione per la scissione gallurese dal centro sassarese. Piuttosto c’è grande aspettativa sulla Città metropolitana di Sassari che si aggiunge a quella di Cagliari. Non ci sono giochi di partito e telefonate tra sindaci che tengano, il consiglio sarà presieduto dai sindaci della città di riferimento: Giuseppe Mascia a Sassari, Massimo Zedda a Cagliari. I 70 Comuni attorno al capoluogo sono tanti ma già abituati a uno sviluppo coordinato, la sfida a nord-ovest sarà mettere insieme le esigenze di un territorio fatto di 66 amministrazioni eterogenee. C’è la crescita della Riviera, dei centri montani, delle periferie collinari.

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