La lite di Suor Costanza a Porto Cervo, il miracolo non è riuscito: niente scuse sulle sdraio contese
L’attrice Valeria Fabrizi e la figlia Giorgia Giacobetti: «Ci aspettavamo delle giustificazioni. Qualcuno che venisse a parlarci. Invece, silenzio assoluto. Come se niente fosse accaduto»
Sassari Il miracolo non è riuscito nemmeno a Suor Costanza, quella che in tv trova sempre il modo di rimettere pace e armonia. Non c’è Dio che ci aiuti, e la realtà è un tantino più complicata di una fiction. Così tra l’attrice Valeria Fabrizi, la figlia Giorgia Giacobetti e i titolari della società e del consorzio a Liscia di Vacca, nessun chiarimento dopo il litigio. «Mi sarei aspettata delle scuse. Qualcuno che venisse a parlarci. Invece, silenzio assoluto. Come se niente fosse accaduto».
Antefatto: sulla spiaggia, trenta ombrelloni schierati. Solo tre o quattro occupati. Gli altri, vuoti. Alle 11 arrivano Valeria Fabrizi e Giorgia Giocobetti. Non come suor Costanza e la sua novizia, ma come una madre di 88 anni e una figlia che la porta al mare sotto il sole cocente. «Non volevamo rubare niente a nessuno» raccontano. «Se fossero arrivati i titolari delle sdraio, ci saremmo alzate». «Ma un gesto di riguardo per una signora di 88 anni – dice la figlia – mi sembrava il minimo a prescindere dai regolamenti».
Solo che qui, ad agosto, il regolamento conta di più di del galateo. Lotteria degli ombrelloni: trenta posti, cento aspiranti. Se non hai il biglietto, resti fuori. Anche se le sdraio sono vuote. Qui, in alta stagione, l’ombrellone non si compra. Si vince. Come al bingo. Ti presenti la sera prima, prendi il numeretto. Se il numero non esce, ciao. Ti arrangi. Vai altrove o resti in casa a leggere.
«Mia madre è sempre venuta in questa spiaggia. L’anno scorso abbiamo comprato un appartamento nel residence gli Oleandri. Abbiamo pagato la quota, e con gli ombrelloni non c’è mai stato alcun problema. Ci hanno detto di poterne usufruire tranquillamente, se liberi. E così abbiamo fatto». Ma il responsabile dell’area balneare non ha gradito: «Sono stata affrontata a muso duro» continua Giorgia Giacobetti. «Con toni di sfida e insulti. Mi hanno pure accusata di parlare male dei sardi. Io che ho la residenza ad Arzachena, che vengo qui da trent’anni. Ci hanno trattato come vip altezzosi che non stanno alle regole, quando mia madre è proprio l’antidiva, una donna umile che non vuole stare al centro dell’attenzione. Questa lite l’ha agitata molto, al punto che una persona le ha offerto del tranquillante». In effetti, dopo qualche scambio di battute, la discussione è degenerata. «Questo disservizio lo raccontiamo ai giornali». Risposte: “Mettetevi il giornale dove dico io». E l’educazione, con buona pace di Suor Costanza, è andata a farsi benedire. Risultato: suor Costanza non ha più messo piede in spiaggia. «E non è giusto che non possa godersi queste settimane di vacanza prima di riprendere il lavoro».
In fiction, suor Costanza risolve i guai con un sorriso e trova il lieto fine. In spiaggia, invece, non bastano nemmeno cinque gocce di Lexotan offerte da un fan.
