La Nuova Sardegna

Il delitto

Volontario ucciso a Buddusò, Portoscuso in lutto: «Viveva per gli altri»

di Ilenia Mura
Volontario ucciso a Buddusò, Portoscuso in lutto: «Viveva per gli altri»

Un anno fa la pizzata con i compagni di scuola al traguardo dei 50 anni: «Ci sentivamo tutti nella nostra chat»

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Sassari Il suo paese d’origine, Portoscuso, cinquemila anime, è sotto choc. La notizia della morte di Marco Pusceddu, avvenuta in seguito ad un efferato delitto che sembra essere scaturito da un regolamento di conti, come in un agguato, ha lasciato amici e conoscenti increduli, perché il 51enne ucciso la notte del 7 agosto con cinque colpi di pistola – nella sede del 118 a Buddusò – è descritto come «una persona buona, sempre pronta ad aiutare gli altri, con il cuore e la professionalità di chi crede davvero nel proprio lavoro».

La testimonianza «Quando ho saputo della sua morte non ci potevo credere, Marco era un bravissimo ragazzo, sempre disponibile, allegro, di buon cuore. Molto riservato. Ci eravamo sentiti anche quella sera, scherzava sempre». Roberta Agabbio, titolare di un Centro Degradè a Domusnovas, era una sua compagna di scuola: «Ci siamo ritrovati tutti l’anno scorso per i 50 anni. Abbiamo fatto una pizzata e dalla sera condividevamo una chat in cui stavamo sempre tutti in contatto».

Marco Pusceddu era «innamorato della vita». Ai compagni delle elementari, l’attuale Istituto comprensivo statale Fernando Meloni, aveva raccontato quello strano episodio di cui era rimasto vittima: «Ci disse che qualcosa lo aveva colpito alla testa, che era stato operato più volte, ma che non ricordava esattamente come fossero andati i fatti. Parlando dell’incidente era stato molto vago, disse che non poteva dire molto».

La famiglia Molto legato alla sua famiglia, non faceva che parlare del padre Guelfo – ex operaio Alcoa come il fratello Roberto – e la mamma Gina Virdis: «Mi diceva sempre “un giorno la porto da te per farsi i capelli”, era innamoratissimo della madre». Per lungo tempo aveva frequentato Iglesias, la cittadina mineraria dove aveva anche sfilato in occasione del corteo Medievale con la sua ex fidanzata, racconta chi li frequentava all’epoca. «Si erano lasciati, ma lui mi diceva che voleva sempre molto bene alla sua ex», spiega Agabbio.

Il cordoglio Per lui sui social non sono mancati i messaggi di cordoglio. A cominciare da quello dell’ex sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda: «Ci uniamo al dolore della famiglia per la tragica perdita di Marco, persona mite e gentile sempre impegnata nel servizio per il prossimo. Sentite Condoglianze alla famiglia ed ai suoi cari».

Le parole d’affetto e vicinanza alla famiglia arrivano anche dai colleghi della Croce Azzurra Portoscuso che «si stringe con profondo dolore e sgomento alla famiglia, agli amici e ai colleghi del caro Marco Pusceddu, nostro concittadino e soccorritore del 118, tragicamente venuto a mancare nella notte mentre prestava servizio presso la sede dell’associazione Intervol di Buddusò».

«Marco aveva scelto di mettere la propria vita al servizio degli altri, in uno dei ruoli più nobili, il soccorso» – si legge sulla sua pagina social: «La sua morte lascia un vuoto immenso e una ferita profonda in tutta la comunità del volontariato e dell’emergenza-urgenza. A nome di tutti i volontari, operatori e membri della nostra associazione, esprimiamo la nostra più sincera vicinanza alla famiglia e a chi gli ha voluto bene».

L’impegno nel 118 Il suo impegno, la sua dedizione e il suo sacrificio non saranno dimenticati. Fin da ragazzo al servizio del prossimo, qualcuno scrive di aver «avuto il pregio e l’onore» di conoscerlo. Le testimonianze, numerose, lo descrivono come «un bravissimo ragazzo e un ottimo lavoratore! Questa notizia – scrive un conoscente – mi lascia senza parole, con un dolore profondo e un senso d’ingiustizia che pesa nell’anima».

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