Stagione flop o boom: sul turismo litigano anche Meloni e Schlein
Rincari e presenze accendono il caso anche nell’isola. I Dem: «Nelle spiagge -15%». La premier: «Notizie false»
Sassari Lo capisci già dal parcheggio dietro la spiaggia, o nello sterrato lungo la pineta: non devi fare tre giri prima di trovare posto. In Sardegna, quest’anno, le cartoline di Ferragosto sono un po’ sottotono. Mare turchese, ombrelloni aperti. Ma non troppi. In Gallura e nel Nord, spiagge piene ma non stipate. A Cagliari invece sembra di sì, tradizionale pienone di metà estate. Ad Alghero arenili affollati, ma non zeppi come certe estati in cui non c’era spazio nemmeno per un asciugamano da bambini. Il resto dell’isola vive un agosto balneare in tono minore.
I motivi? Vari ed eventuali: i rincari degli stabilimenti e dei parcheggi, che fanno pensare due volte prima di affittare una sdraio. I portafogli più leggeri, che spingono a rinunciare al lettino e al pranzo al chiosco. E un trend che cambia: non più solo ombrellone, ma escursioni nell’entroterra, trekking, sagre, sentieri in bici, tramonti lontani dalla riva. Il turismo “esperienziale”, lo chiamano.
Intanto, a Roma, si litiga. La premier Giorgia Meloni, in vacanza in Grecia, posta un messaggio di fuoco: «Vergognoso diffondere notizie false per attaccare il governo», scrive alla segretaria Pd Elly Schlein, accusandola di dipingere un’Italia turistica in crisi. A supporto, cita i dati del Viminale: arrivi in crescita, milioni di presenze.
Schlein risponde con altre cifre: -15% di presenze sulle spiagge, secondo il sindacato dei balneari. +34% di costi, secondo Altroconsumo. E una stoccata: «Meloni invece di rispondere a me, risponda alle famiglie che non possono permettersi le vacanze, mentre il governo blocca il salario minimo e non interviene sulle bollette più care d’Europa».
La verità, come spesso succede, sta in mezzo. A Ferragosto i numeri sono stabili rispetto al 2023. Ma a luglio, le file di ombrelloni chiusi hanno parlato chiaro. È la fotografia di un’Italia – e di una Sardegna – che non rinuncia al mare, ma lo dosa. Forse per risparmiare, forse per cercare altro. La verità sta nei parcheggi che non si riempiono del tutto. Nelle famiglie che arrivano al mare con la borsa frigo. Sta in questa Sardegna di Ferragosto che non è vuota, ma nemmeno trabocca. Dove il mare c’è sempre, ma le abitudini iniziano a muoversi come l’acqua quando cambia vento.