La Nuova Sardegna

La polemica

Balneari, la denuncia del divulgatore Mario Tozzi: «Il sistema di gestione del demanio è ingiusto»

Balneari, la denuncia del divulgatore Mario Tozzi: «Il sistema di gestione del demanio è ingiusto»

Spiagge vuote e prezzi esagerati per ombrelloni e servizi, presenza in calo negli arenili

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Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi ha pubblicato un post su Facebook dove critica duramente la gestione del demanio costiero: «Come dovrebbero essere le spiagge: 1 stabilimento con servizi (10 euro lettini e ombrellone), senza strutture stabili, il resto spiaggia libera. Chilometri di spiaggia e dune pulitissime, nessun cestino, niente rifiuti, baretti nel retroduna, qualche costruzione dietro. Naxos, 14 agosto 2025. Una sola parola per chi ha gestito il demanio costiero da noi: vergogna».

Poi in un secondo commento continua: «Lo scrivo con tutta la simpatia per gli amici balneari che stanno inondandoci le orecchie di lamenti: il sistema italiano di sfruttamento delle spiagge di pregio è ingiusto, ambientalmente dannoso e non funziona. Li invito a sottoscrivere un documento per ridisegnarlo: 1) comune per comune, spiaggia per spiaggia, il 50% deve essere sempre libero, ma non sul totale nazionale, scarichi e impianti industriali sul mare compresi (eh, furbacchioni!); 2) del restante 50%, il 20% deve essere attrezzato dai comuni a prezzi calmierati, il 30% può andare a bando; 3) i prezzi delle concessioni devono essere riadeguati; 4) sulle spiagge non deve rimanere alcuna struttura fra ottobre e aprile; 5) tutte le strutture devono essere comunque rimovibili; 6) le concessioni non possono superare i 10 anni, poi vanno di nuovo a bando. Così tuteliamo un bene e i diritti di tutti. Come accade in tutti i Paesi del Mediterraneo»
 

La situazione in Sardegna
Sulla vicenda si era espresso anche il deputato di AVS Angelo Bonelli: «Il super-sconto regalo di Salvini con i soldi degli italiani ai balneari: 62 % di sconto sui canoni demaniali, già scandalosamente bassi. Salvini fa un super-regalo agli imprenditori balneari – da Santanchè al Papeete – riducendo il canone di concessione demaniale di oltre il 60 %».

«Sono semplicemente disgustato – prosegue Bonelli - di come i beni degli italiani continuino a essere svenduti. Le concessioni demaniali sono già a prezzi bassissimi: pensate che il Twiga paga solo 21 mila euro l’anno a fronte di un fatturato di 10 milioni di euro. Dalle oltre 24 mila concessioni lo Stato ha incassato nel 2024 appena 120 milioni di euro, con una morosità di 30 milioni. Con i nuovi canoni lo Stato incasserà 74 milioni di euro. Vergogna pura. Trovano i soldi per fare regali ai loro amici, ma per aumentare pensioni e stipendi o per migliorare scuola e sanità i soldi non ci sono. Questo è il governo che difende i privilegi delle lobby a danno dei cittadini. La destra ha trasformato le spiagge in un business e le sta privatizzando. Vergogna».

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