“Brunella”, viaggio alla scoperta di un piccolo mondo antico con il libro postumo di Marcello Bacciu
La presentazione in piazza Parrocchiale. È stato presidente del Circolo sardo di Colonia “Nuova rinascita”
Brunella (Torpè) Viaggio nel tempo alla scoperta di “Brunella. Un piccolo mondo antico”. È questo il titolo del libro postumo di Marcello Bacciu che verrà presentato domani sera, domenica 17 agosto 2025, alle ore 20,30 nella piazza Parrocchiale del paese. L’appuntamento, tra una lettura e l’altra del libro, vuole anche essere una serata in onore dell’autore che qui, in quest’angolo della Sardegna nord-orientale ha avuto i natali. Classe 1959, secondo di sei figli di Giovanna Bacciu e Fausto Bacciu, Marcello Bacciu si è interessato fin da bambino alle storie degli abitanti di Brunella, alle loro esperienze e ai loro racconti. Ha sempre preso appunti e annotato tutto, appassionandosi sempre di più agli usi e costumi del posto ma anche alla linguistica sarda. Trasferitosi in Germania nel 1985, ha messo su famiglia con Astrid Gilles, una donna di Colonia, con la quale ha avuto due figlie, Carolina e Marianna.
Ha lavorato per diverse agenzie di viaggio e per diversi tour operatori. È stato presidente del Circolo sardo di Colonia “Nuova rinascita”. Nel corso degli anni ha sempre tenuto rapporti stretti con studiosi della lingua sarda della Universität zu Köln come Jürgen Rolshoven e il suo assistente dell’epoca, Guido Mensching, diventato poi professore. Bacciu ha anche curato diverse traduzioni e collaborato con l’Istituto italiano di Cultura. Dal 2014, poi, si è dedicato anima e corpo alla scrittura del libro che parla del suo paese, Brunella, e dell’isola in generale. Morto nel 2017, Marcello Bacciu ha lasciato così ai posteri le pagine che verranno presentate domani sera. Sono le pagine di un libro che non si limita a raccontare la storia di un luogo, ma ne restituisce l’essenza: l'anima di una comunità che vive nei ricordi di chi l’ha abitata e nei racconti tramandati di generazione in generazione. Il passato e il presente di Brunella si intrecciano in un affresco i cui colori sono il rispetto per le tradizioni, la cultura e l’identità di un popolo.