La Nuova Sardegna

Mare Blu
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I bagnini: «Per loro è come un gioco ma salvano le vite»

di Ilenia Mura
I bagnini: «Per loro è come un gioco ma salvano le vite»

Passione, tecnica e cuore: le caratteristiche di una unità cinofila

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Francesca Ollasci e il suo Golden Retriever Aro di 8 anni, l’estate scorsa, hanno salvato due vite nella spiaggia dorata Li Junchi a Badesi. L’Unità cinofila, in forza alla Sics Sardegna, stava trascorrendo una tranquilla giornata di mare quando la conduttrice ha notato due turiste danesi in difficoltà: «Era luglio, quel giorno non pensavo di fare il bagno, poi ho visto che la forte corrente stava trascinando lontano le due donne. Ho subito allertato il mio cane e ci siamo tuffati in acqua per poi raggiungerle quando erano a circa 80 metri dalla riva. Le ho agganciate all’imbragatura di Aro e, insieme, le abbiamo riportate a riva. Ci hanno ringraziato ma hanno anche chiesto scusa per aver sottovalutato la pericolosità del mare. Per il mio cane è un gioco, per noi riuscire a salvare una vita è una grande responsabilità che richiede tecnica, preparazione, allenamento costante. Un allenamento, fra piscina e addestramento, che si fa in due e che ti permette di diventare un volontario preparato che, in casi come questi, si rende conto di quanto sia importante esserci». Francesca Ollasci, professione farmacista e dal 2019 anche bagnina in coppia con il suo inseparabile Golden (inglese) Aro. Anche lei fa parte della Scuola italiana cani salvataggio (Sardegna). E anche lei, come gli altri, ha cominciato spinta dalla voglia di condividere una nuova esperienza col proprio amico a quattro zampe. Una grande squadra, quella della Scuola italiana cani salvataggio, composta da professionisti di ogni settore.

Keji Kacupaj, 36 anni, albanese, è un medico del reparto di Rianimazione del Brotzu. Fa coppia col suo Labrador nero di un anno e tre mesi, Sirius: «Anche noi abbiamo iniziato per caso, poi ti rendi conto che questa è un’attività bellissima, non solo perché fai del bene agli altri, ma anche perché ti dà la possibilità di condividere una passione col tuo cane». Matteo Runfola, 48 anni, professione medico in Chirurgia d’urgenza al Brotzu di Cagliari, condivide questo percorso con il suo Golden (oro) Manfredi: «Volevo fare qualcosa di diverso con lui e ora, quando lo vedo entrare in acqua con me, sento quanto sia profondo il nostro legame». Federico Mura, 24 anni, di Elmas, ha iniziato all’età di 18 con il suo Golden, Prince, di 8 anni. Hiram Cossu, 50 anni, avvocato penalista, è entrato in squadra sette anni fa con Frida, Labrador nero: «Lei aveva sei mesi quando abbiamo cominciato. Amava l’acqua e aveva molta energia, caratteristiche fondamentali per questa attività. Non tutti i cani sono portati, per questo si fa un test d’ingresso che va superato». Ci vuole tanto allenamento: «Io vado in piscina tre volte a settimana – spiega Francesca Ollasci – poi c’è l’impegno della domenica con l’addestramento tecnico in coppia». Maurizio Basciu, istruttore e responsabile della Sics Sardegna, ha cominciato 31 anni fa: «Eravamo in Piemonte per l’alluvione. In squadra con me c’erano Hansel e Gretel. In mare è diverso: nel 65% dei casi, ad essere soccorso, è anche il soccorritore. La vita è preziosa, la bandiera rossa ci segnala quando è pericoloso entrare in acqua. Un indicazione che va rispettata».

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