L’influencer con il gommone sulla spiaggia di Caprera: «Mail bombing contro il Parco»
La Maddalena, Piero Armenti reagisce alla bacchettata pubblica della presidente Rosanna Giudice
Sassari Un influencer da 650 mila follower arriva in Sardegna, noleggia gommone e skipper, sbarca in una cala dove non si può approdare, ma invece di abbassare lo sguardo, alza lo smartphone. Filma tutto e scrive: che meraviglia! In un colpo solo, trasforma una violazione in un contenuto virale, un autogol da migliaia di visualizzazioni. Quando il Parco della Maddalena gli ricorda che in mare vale una regola elementare — stare a 200 metri dalla battigia — e che lui, giornalista, blogger, esperto di viaggi, imprenditore turistico, questa norma che sanno anche i bambini dovrebbe conoscerla, Piero Armenti reagisce e rincara la dose con un mail bombing contro la presidente Rosanna Giudice. L’ invito è ai “sardi di buon cuore”: «spiegatele che io sono parte lesa, fatevi sentire». Così l’aggressione digitale è innescata. Come se la colpa fosse di chi ricorda le regole, e non di chi le infrange.
Molti followers lo difendono: la responsabilità è dello skipper, lui si è affidato a un professionista del mare, lui non poteva sapere. Ma il punto non è la manovra nautica proibita. È la narrazione. Se io salgo su un taxi che corre a 180 in superstrada, sbaglia il conducente. Ma se pubblico il video nel mio blog sulla sicurezza stradale, scrivendo che figata, come si sfreccia da queste parti, allora divento complice. Altro esempio: se un maestro di sci mi porta a fare un fuoripista ad aprile sotto un cartello “pericolo valanghe”, sbaglia lui. Ma se io metto online la discesa sul mio blog “La montagna da scoprire”, e dico che figata, allora non sono più la vittima: divento il testimonial dell’imprudenza. E la figuraccia è tutta mia.
La sindaca di Erula Marianna Fusco però non è convinta. Affila i polpastrelli e aderisce alla mail bombing. Scrive: «Salve Rosanna... Trovo davvero di pessimo gusto attaccare due turisti che vengono a soggiornare nella nostra splendida Sardegna...Sappiamo perfettamente che quando si noleggia un gommone con lo skipper è per essere liberi da ogni responsabilità tecnica e legale dell'imbarcazione ... senza doversi preoccupare degli aspetti normativi che il signor Armenti non è tenuto a conoscere». Per la sindaca la presidente del parco ha sbagliato bersaglio: doveva bacchettare lo skipper, non i due influencer «che fanno promozione del nostro territorio». E conclude: «Che imbarazzo!!! Guardi mi scuso io con loro. Piero e Martina, in Sardegna sarete sempre i benvenuti». Domanda: se un bel giorno Piero e Martina fanno visita al sito archeologico di Erula, reclutano una guida esperta che li accompagna in quad a sgommare tra i nuraghi e i sentieri romanici. E poi postano su Instagram il reel dell’archeorally: «Fantastico!». Ecco, la sindaca Fusco li ringrazierebbe per lo spottone turistico? Il fatto è che gli influencer, al contrario di quel che afferma Armenti, non sono mai turisti qualunque. Sono megafoni. E da un megafono non esce soltanto la voce, ma anche la responsabilità di ciò che amplifica. Il messaggio di un influencer è modello, e il modello diventa cattivo esempio. Sdoganare sui social un’azione sbagliata, come il mancato rispetto dell’ambiente, ha un peso da non sottovalutare. Perché un like svanisce in un istante, un reef di posidonia ci mette secoli a ricrescere. Chissà quale dei due merita più cura.