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Siti sessisti, su “Phica” non solo revenge porn: «Si accettano anche minorenni»

Siti sessisti, su “Phica” non solo revenge porn: «Si accettano anche minorenni»

Trovati nuovi messaggi nelle discussioni del forum al centro dell’inchiesta sulle immagini di donne rubate e condivise con commenti volgari e violenti

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Sassari Gli scenari attorno al caso scoperchiato dei siti sessisti si fanno ancora più inquietanti. Non solo immagini di donne: «Minorenni vestiti e non soggetti dell'intero link sono accettati»: un messaggio scritto dall’admin del forum “Phica” in una discussione relativa ai link con minorenni nudi o in intimo.

«Minorenni vestiti e non soggetti dell'intero link sono accettati». Questo scriveva l'admin di Phica.net il 4 febbraio 2022. Alex Orlowsky, esperto di cyberintelligence, nell'analisi fatta dalla sua società ha evidenziato come l'attività della rete di soggetti, domini e società collegate al sito Phica.net risalga a venti anni fa, quando il dominio compare per la prima volta nella Wayback Machine. «Vittorio Vitiello era l'admin – precisa - ma era tutta la società che c'è dietro. Le persone che monetizzavano su questo sito sono esperti di pornografia amatoriale, dai dvd porno sono passati a sfruttare il fenomeno internet. Il reato sta laddove monetizzavano sui contenuti illegali che venivano caricati».

«La prima traccia che ho di Vitiello risale al 2007, quando già gestiva il sito - spiega - Noi come start-up siamo esperti di cyberintelligence e analisi facciamo parte di un consorzio che studia i fenomeni estremisti online. Vitiello è uno che chiedeva soldi per rimuovere i contenuti, e questo è un reato: a provarlo ci sono chat, trasferimenti su Paypal. Ha iniziato a chiedere soldi, secondo quanto emerso dalla nostra analisi, almeno dal 2017. Lui non è veramente il capo, lui era l'admin ma ci sono altri nomi. L'unica società legata a Phica. net è un gruppo di varie società all'estero, una anche in Italia produce video porno ma non risulta nella gestione della pagina: sono scatole cinesi, tutto anonimizzato e non tracciabile. Si parla di Vitiello perché lui ha fatto anche estorsione, quando gli chiedevano di cancellare le foto, chiedeva soldi per rimuoverli. E questa è  estorsione». 

Nel frattempo la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso dei siti sessisti con la diffusione non consensuale di immagini, intime e non, su un gruppo del social Facebook denominato 'Mia Moglie'. All’interno, secondo quanto emerso e denunciato da alcune vittime, venivano condivise fotografie di donne senza autorizzazione, spesso accompagnate da commenti volgari e sessisti da parte degli utenti. L’indagine è condotta dalla Polizia Postale, coordinata dal procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Rima, Giuseppe Cascini. Oltre al reato di revenge porn, tra le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche quella di estorsione. Nei giorni scorsi la polizia aveva ascoltato l’amministratore delle piattaforme a cui fanno capo le piattaforme.

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