Ilaria Salis rischia un nuovo arresto: il 23 settembre voto sull’immunità al Parlamento Ue
L’eurodeputata è stata definita “terrorista” dal premier Orban mentre il portavoce governativo ha pubblicato sui social le coordinate del carcere di massima sicurezza di Marianosztra
Settantadue ore con il fiato sospeso per Ilaria Salis, che rischia di essere nuovamente arrestata e sottoposta al processo in corso a Budapest. Il 23 settembre, la commissione Affari giuridici del Parlamento europeo voterà la revoca della sua immunità parlamentare, acquisita dopo l’elezione a Bruxelles il 14 giugno 2024, che le aveva permesso di uscire dal carcere dopo quindici mesi di detenzione in Ungheria.
La richiesta arriva dal governo di Viktor Orbán, e sarà presentata in commissione dal relatore Adrián Vázquez Lázara, eurodeputato del Partito popolare europeo (Ppe). Il voto, molto probabilmente segreto, darà una chiara indicazione politica in vista della seduta plenaria del 7 ottobre.
Salis era stata arrestata nel febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito alcuni neonazisti a Budapest. Ora, per evitare un nuovo processo, la sinistra europea spera che almeno un terzo dei popolari scelga di votare contro la revoca o si astenga. Il voto segreto potrebbe permettere a diversi parlamentari di decidere in autonomia, senza seguire la linea ufficiale dei propri partiti.
Il premier ungherese Orbán è tornato a colpire: pur senza nominarla, ha definito Salis una “terrorista” per la sua presunta affiliazione ad ambienti Antifa. A rincarare la dose, il portavoce governativo Zoltan Kovacs ha pubblicato sui social le coordinate del carcere di massima sicurezza di Marianosztra. Un’escalation che ha sollevato reazioni anche in Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato: «Non credo che Ilaria Salis sia una terrorista. Non mi risulta che lo sia». Anche Giovanni Donzelli, dirigente di Fratelli d’Italia, ha ribadito che “in democrazia anche idee molto diverse devono potersi esprimere”.