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Sei professionisti su dieci non conoscono l’indennità di maternità: le 10 domande sui diritti dei lavoratori

Sei professionisti su dieci non conoscono l’indennità di maternità: le 10 domande sui diritti dei lavoratori

Il congedo in gravidanza spetta anche ai lavoratori autonomi: ecco come ottenerlo

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Milano Durante la maternità spetta lo stipendio pieno o parziale? I dipendenti possono scegliere liberamente le ferie? E cosa dice la legge sul licenziamento per malattia o sul demansionamento? Cosa prevedono il whistleblowing e la Naspi?

  • L’indagine

Per misurare il grado di conoscenza dei lavoratori su temi sensibili, la società di recruiting Hays Italia, con il contributo dello Studio legale Daverio&Florio, ha somministrato a oltre 500 professionisti italiani un quiz di 10 domande sui diritti sul lavoro. I risultati mostrano un livello di consapevolezza piuttosto diffuso: il 70% dei lavoratori ha risposto correttamente ad almeno sette domande su dieci. Ma se su argomenti come whistleblowing, la Naspi o le molestie i lavoratori sono molto preparati, si evidenziano forti lacune su temi più comuni come la maternità e le ferie.

  • Maternità&ferie

Tra gli argomenti che hanno registrato la maggiore percentuale di errore, al primo posto troviamo la maternità (58% di risposte non corrette): la maggior parte del campione ritiene infatti che durante il congedo obbligatorio spetti il 100% della retribuzione, ma in realtà, la legge prevede altro. Molti dubbi emergono anche sul tema delle ferie, con il 55% di risposte sbagliate. Sul fronte degli aumenti di stipendio "obbligati", quasi 4 lavoratori su 10 hanno risposto in modo errato. Non è l'anzianità a garantire l'aumento, ma eventualmente l'assegnazione stabile di mansioni superiori rispetto al proprio inquadramento.

  • Malattia&licenziamento

In tema di malattia, il 35% degli intervistati ha sbagliato risposta: molti hanno dichiarato che il licenziamento non è mai possibile, quando invece la legge lo consente in caso di superamento del periodo di comporto previsto dal contratto. Anche sul demansionamento emergono incertezze: il 32% ritiene che possa essere imposto per errori gravi, per esigenze aziendali urgenti o per decisione autonoma del superiore. In realtà, è ammesso solo se previsto da un contratto collettivo o con l'accettazione scritta del lavoratore.

  • L’indennità di maternità

Molti lavoratori autonomi ignorano di avere accesso al congedo di maternità e paternità, convinti che il sostegno sia destinato esclusivamente a chi ha un contratto a tempo indeterminato. La realtà è ben diversa: chi è iscritto alla Gestione Separata dell'Inps, può ricevere l'indennità alla genitorialità durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, e la stessa protezione vale anche in caso di adozione o affidamento di un minore, come specificato dall’Inps. 

  • Chi può accedere

Per accedere a questo beneficio economico bisogna soddisfare alcune condizioni specifiche: innanzitutto non si deve essere già in pensione e non si deve avere un'altra copertura assicurativa obbligatoria per la maternità presso un'altra gestione previdenziale. Per esempio: per chi è contemporaneamente dipendente a tempo indeterminato in un'azienda, la priorità andrà a quella posizione lavorativa. Inoltre, è fondamentale aver versato almeno un mese di contributi alla Gestione Separata, nei dodici mesi precedenti l'inizio del periodo di maternità o paternità.

  • Tempistiche e durata

Quando e per quanto tempo si riceve l’indennità? Il periodo di maternità standard copre complessivamente cinque mesi più il giorno del parto: nello specifico, due mesi prima della data presunta del parto e tre mesi dopo la data effettiva di nascita del bambino. Durante questo arco temporale si riceve l'indennità economica dall'Inps, ma non si è obbligati ad astenersi completamente dal lavoro: si può continuare l’attività professionale e percepire comunque il sostegno economico, una flessibilità particolarmente preziosa per chi lavora in autonomia.

  • Come si accede

Per accedere all'indennità di maternità o paternità bisogna presentare la domanda online attraverso il sito ufficiale dell'Inps, utilizzando le credenziali digitali: SPID, Carta d'Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. La procedura è completamente telematica e non richiede la presentazione "fisica" di documenti presso gli sportelli.

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