Prelievi, rimborsi e parentopoli: il dossier choc che scuote l’atletica leggera sarda
Il presidente uscente della Fidal Sergio Lai nell’occhio del ciclone dopo la relazione del commissario straordinario Alessandro Londi
Sassari Ha sempre definito la Fidal Sardegna “casa sua”, e non sarebbe potuto essere altrimenti: per 44 anni consecutivi ci ha vissuto da vero e proprio dominus, decisionista e attivissimo anche sul campo. Ma Sergio Lai forse è andato oltre, molto oltre, interpretando in maniera eccessivamente disinvolta il ruolo di presidente e padre-padrone dell’atletica sarda.
La denuncia Lo sostiene a chiare lettere Alessandro Londi, il commissario straordinario che venne inviato in Sardegna da Roma a dicembre 2024, una volta constatata da parte del consiglio federale della Fidal l’impossibilità di procedere al rinnovo delle cariche elettive e le criticità constatate nella gestione amministrativa: la relazione finale sulla sua attività ispettiva e di traghettamento del comitato regionale verso nuove elezioni, due giorni fa ha acceso i riflettori su quanto da tempo si sospettava e vociferava sui campi d’atletica di tutta l’isola. La relazione dettagliata è sul tavolo della Procura di Cagliari, insieme alla documentazione ispettiva che era già stata trasmessa nel mese di luglio con una denuncia formale. Mentre Lai preannuncia a sua volta azioni legali a sua tutela.
Ammanchi e irregolarità Lunghissima la lista delle irregolarità imputate al presidente uscente, che è rimasto in carica dal 1980 al 2024, undici mandati consecutivi. «L’analisi dei movimenti bancari – si legge nel documento – ha evidenziato numeroso prelievi in contanti, effettuati mensilmente per importi tra 800 e 1200 euro dal presidente regionale uscente, giustificati come rimborsi trasferte ma privi della necessaria tracciabilità. Tale pratica è stata immediatamente sospesa». Chiuso, contestualmente, un conto corrente intestato al Comitato provinciale di Sassari, privo di giustificazione amministrativa .
«Le verifiche sulle note spese – si legge ancora – hanno rivelato rimborsi chilometrici superiori alle tariffe previste, assenza di giustificativi e richieste retroattive sino sei mesi, contravvenendo sistematicamente alla Travel policy federale». Sul piano contabile è emerso che la prima variazione di bilancio 2024 non era stata approvata nei tempi previsti, nonostante fossero già stati impegnati e spesi fondi oltre gli stanziamenti originari. Dalla relazione del Revisore dei conti, Bruno Scaffidi, risalente al 21 marzo 2025 e relativa al consuntivo 2024, ha evidenziato un utile di circa 82 mila euro e un totale attività di oltre 314 mila euro. Ma c’è un ulteriore elemento interessante: ovvero “l’incremento delle disponibilità liquide del 50% rispetto all’anno precedente”, che lascia evidenzia la differenza tra la gestione precedente e quella “controllata”.
Parentopoli Le attività ispettiva all’interno della sede del Comitato regionale hanno preso il via il 3 gennaio, con la visione della documentazione contabile e dei verbali di consiglio, “rilevando da subito irregolarità nei rimborsi e nella gestione del bilancio 2024”.
Successivamente, nel mese di aprile, si è svolto un nuovo accesso ispettivo con il supporto del consulente legale e del personale Fidal, “dal quale sono emerse gravi irregolarità nella gestione del personale e nell’erogazione dei pagamenti a soggetti non autorizzati, tra cui anche familiari della dipendente regionale”.
Ma non tutto è andato liscio, tanto che subito dopo è stato necessario intervenire per mettere in sicurezza i locali, recuperando parte della documentazione e sostituendo le serrature. «La gestione del personale e dei beni federali ha mostrato ulteriori anomalie. La dipendente regionale, unica figura amministrativa –– scrive il commissario Londi riferendosi a Federica Lai, figlia di Sergio – si è resa protagonista di comportamenti ostruzionistici alle attività commissariali e di gravi mancanze nella gestione del protocollo, dell’archivio e della corrispondenza. Sono stati inoltre rilevati pagamenti a favore del coniuge della dipendente, privi di qualsiasi contratto o delibera, e rimborsi non autorizzati al Fiduciario tecnico regionale». Durante questi mesi Federica Lai è stata oggetto di un procedimento disciplinare da parte del commissario straordinario, che si è chiuso nel mese di settembre con l’adozione del provvedimento del licenziamento con preavviso. La resa dei conti Il periodo di commissariamento va dunque a concludersi in vista delle elezioni dell’8 novembre. Dopo avere raggiunto il l’obiettivo di “ristabilire trasparenza, legalità e regolarità amministrativa all’interno del Comitato regionale” si può dunque tornare alla gestione ordinaria. Tutto risolto? Forse. La sensazione è che certi strascichi si trascineranno ancora a lungo.
