La Nuova Sardegna

Sanità che non funziona

«Paziente morta in pronto soccorso dopo 12 giorni di attesa» – la denuncia choc

di Ilenia Mura

	Nel riquadro la consigliera comunale Daniela Garau
Nel riquadro la consigliera comunale Daniela Garau

Il racconto della consigliera comunale Daniela Garau (Fratelli d’Italia): «La donna aveva una frattura al femore, non è mai stata ricoverata in alcun reparto»

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Carbonia «È inaccettabile e inumano. Pensare di arrivare all’ospedale Sirai con una frattura al femore, permanere nel corridoio o in astanteria del pronto soccorso per 12 giorni e cessare di vivere lì stesso, senza essere mai essere ricoverato in alcun reparto specialistico perché non ci sarebbero stati posti letto disponibili quando, in verità, il reparto esiste, ma inspiegabilmente è chiuso, anche se dovrebbe essere pienamente operativo (Sirai) e là, invece, dove è aperto e vi sono medici pagati profumatamente (CTO), non si interviene su tutti i casi clinici, merita tutto il nostro sdegno e le prese di posizione più forti».

Una paziente sarebbe morta sulla barella, nel corridoio del pronto soccorso del Sirai di Carbonia, dopo 12 giorni d’attesa per una frattura al femore: questa la denuncia della consigliera comunale di Carbonia Daniela Garau (Fratelli d’Italia) che, in un lungo post su facebook, ha annunciato di aver presentato una interpellanza urgente in aula.

Mentre la Asl del Sulcis Iglesiente si sta occupando del caso: «Stiamo facendo le opportune verifiche», fanno sapere dall’ufficio stampa.  

Giunta in ospedale il 21 ottobre, la paziente sarebbe morta l’1 novembre scorso.  

«Manifesto la mia profonda vicinanza e solidarietà a chi patisce quotidianamente una situazione davvero non più sostenibile», ha scritto: «Ho presentato in merito a quanto sarebbe accaduto un interpellanza urgente che pubblico». 

Sul social lo sdegno dei cittadini che raccontano le criticità vissute dai loro familiari: «Mio padre ha iniziato il suo calvario più o meno da aprile, a settembre se ne è andato. Forse a 81 anni troppo vecchio per essere seguito. Che grande tristezza», scrive Lucia Diana. 

Filippo Casula racconta quello che è accaduto all’anziano genitore: «Mio padre, 97 anni, è rimasto 10 giorni al pronto soccorso, fine settembre 2025, non ti danno alcuna speranza neanche del ricovero. Dopo 10 giorni hanno fatto ricovero al Cto in medicina anziché in cardiologia a Carbonia». 

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