Allarme sanità nell’isola, i piccoli ospedali in affanno
Corrias (Pd): «Ascoltiamo di più le comunità e valorizziamo i medici». Maieli (FI): «Troppe micro strutture, bisogna realizzare due grandi hub»
La tragica morte della donna di Carbonia, che per 12 giorni è rimasta in corsia con un femore fratturato ha messo in evidenza una volta di più le grandi difficoltà che vivono, in particolare, le realtà sanitarie più piccole e periferiche dell’isola, quelle dove la carenza di medici si sente in maniera più netta. Di questa sofferenza anche la politica regionale non può che prendere atto.
Il consigliere regionale del Pd Salvatore Corrias concentra l’attenzione sui presidi periferici in difficoltà: «La vicenda di Carbonia è un caso limite, ma appartiene a una sintomatologia più ampia. Per questo non va assolutamente sottovalutato. Ascoltiamo di più le comunità e valorizziamo i nostri medici, è l’unico modo per ridare fiducia ai cittadini».
Piero Maieli, consigliere regionale di Forza Italia fa invece partire la sua analisi da un problema di fondo: la carenza di medici: «Abbiamo creato troppi micro-ospedali senza personale né risorse. Con la carenza di medici e infermieri non si possono garantire reparti completi dappertutto. Se hai quattro medici non li distribuisci ai quattro punti cardinali: li metti insieme e ci fai una sala operatoria che funziona. È l’unico modo per offrire cure vere. Se quella donna l’avessero portata a Cagliari forse si sarebbe potuta salvare».
(L’articolo in versione integrale sul giornale in edicola o nell’edizione digitale del 10 novembre QUI)
