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Il logo si ispira a una famosa bevanda ma il nome è di una droga: polemica sul prodotto in vendita su Temu

Il logo si ispira a una famosa bevanda ma il nome è di una droga: polemica sul prodotto in vendita su Temu

Non piace la banalizzazione di un oppioide che negli Stati Uniti ha già provocato migliaia di overdose

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Sul sito cinese Temu sono in vendita vari gadget che utilizzano in modo esplicito nomi o riferimenti a farmaci ad alto rischio di abuso, come lo Xanax. Ma tra questi articoli ce n’è uno che sta generando particolare sconcerto: un cappellino rosso con una grafica che richiama inequivocabilmente il logo e i colori della Fanta, la bibita analcolica diffusa tra bambini e adolescenti. Al posto del nome dell’aranciata, però, campeggia la scritta “Fenta Nyl”, in caratteri e stile grafico del tutto simili all’originale. 

Il punto critico non è solo estetico. Il fentanyl, oltre al suo impiego medico controllato, è diventato negli ultimi anni una droga d’abuso potentissima, al centro di un mercato illecito che, soprattutto negli Stati Uniti, ha provocato migliaia di overdose. È un oppioide sintetico che, fuori dall’uso sanitario, viene spesso venduto illegalmente in polveri, pasticche o miscelato ad altre sostanze, con dosaggi minimi in grado di essere letali.

La sensazione è quella di un cortocircuito evidente: un simbolo legato a una droga pericolosa, veicolato attraverso l’immaginario colorato e rassicurante di una bevanda presente in ogni bar e supermercato. Da un lato la banalizzazione di un oppioide associato, nel mondo reale, a un numero elevatissimo di overdose; dall’altro l’utilizzo di un linguaggio grafico che parla direttamente ai giovanissimi, rendendo un tema gravissimo oggetto di moda o merchandising.

Il cappellino compare tra i prodotti sponsorizzati dell’e-commerce, a conferma che l’articolo è regolarmente commercializzato e promosso sulla piattaforma. 

La preoccupazione principale riguarda il messaggio culturale: trasformare in accessorio una parola associata a un oppioide estremamente potente rischia di normalizzarla, riducendo la distanza tra un fenomeno che negli Stati Uniti è emergenza nazionale e l’estetica da gadget divertente.

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