La Nuova Sardegna

Sassari

Borghezio: lo stato venda Sardegna, Sicilia e Napoli per ridurre il deficit

Borghezio: lo stato venda Sardegna, Sicilia e Napoli per ridurre il deficit

L’europarlamentare leghista interviene nel programma KlausCondicio su You Tube

17 aprile 2012
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ROMA. «Inutile negare che la mafia in Sicilia e la camorra in Campania sono saldamente radicate nel territorio, quindi una soluzione potrebbe essere che Monti la venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che non si riesce ad estirpare il malaffare troppo radicato. Nonostante i numerosissimi siciliani e campani onesti non c’è speranza». E’ questa l’idea che l’europarlamentare leghista Mario Borghezio lancia a KlausCondicio, il talk show di Klaus Davi su You Tube.

«Fossi al posto del premier Monti - spiega - venderei la Sicilia agli Usa o a qualche pool di miliardari russi o americani. E se per esempio, come sembrava che si potesse fare nell’immediato dopo guerra, gli Stati Uniti volessero aggiungere una stellina alla loro bandiera, allora molto volentieri la Sicilia, ma prima ancora la Campania, perchè siamo di fronte a zone completamente improduttive. Sarebbe un pò alleggerita quella palla al piede che finchè siamo tutti insieme appesantisce il nord». Secondo Borghezio la vendita potrebbe anche avere effetti positivi sui conti dello stato italiano così disastrati.

Ma Borghezio non si limita a Sicilia e Campania, si occupa anche della Sardegna: «Fossi in Monti metterei sul mercato anche Napoli e la Sardegna. Con quei soldi potremmo alleggerire il nostro debito che, tra l’altro, mica l’han fatto gli operai della Fiat o i piccoli imprenditori del Veneto o del Nord est. L’hanno fatto loro, con le loro pensioni facili di invalidità, con gli amici politici, con le loro mafie, il loro assalto alla diligenza, le loro finanziarie che ogni anno spolpavano un pò di più le casse dello Stato. E naturalmente Roma ladrona, che ha coperto tutto questo danneggiando la gente onesta del sud. Soprattutto, chiudendo le speranze alle giovani generazioni del sud».

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