La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa avvisa, ma chi riceve è morto

Abbanoa avvisa, ma chi riceve è morto

Via il contatore alle famiglie di via Medardo Riccio: «Non sapevamo nulla, l’amministratore è deceduto nel 2010»

18 agosto 2012
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SASSARI. È senz’altro un’altra estate di esasperazione per la mancanza di acqua. Il problema si ripete, come era stato l’anno scorso, quando si verificarono i problemi di riempimento delle cisterne di via Milano, e buona parte della città restò all’asciutto. Stavolta, però il disagio colpisce a macchia di leopardo e da parte di Abbanoa nessuno riesce a ottenere spiegazioni. Proteste sono arrivate ieri in redazione da abitanti di via Nizza e dalle case popolari di via Rockefeller, quartiere di Monserrato dove c’è una sollevazione popolare contro Abbanoa.

Ma i guai sono caduti pesantemente sugli abitanti del condominio di via Medardo Riccio 1, a Luna e Sole: tre settimane fa Abbanoa ha portato via il contatore dell'acqua, lasciando a secco sei famiglie. Il motivo sarebbe il mancato pagamento di alcune bollette. Ma la questione ha il sapore della beffa. Vediamo che cosa è accaduto. «Nel caso i mancati pagamenti fossero veri (ma la questione è tutta da accertare) - spiegano i condomini - non sarebbero certo dovuti a malanimo dei condomini ma, molto probabilmente, al fatto che alcuni bollettini potrebbero non essere pervenuti in quanto uno degli amministratori, quello che si occupava di pagare i servizi idrici e al quale venivano recapitati, è deceduto all'inizio del 2010». A questa persona Abbanoa dice di aver inviato a fine luglio 2012 un telegramma nel quale si avvisava che l'acqua sarebbe stata tagliata, «ma noi non potevamo saperlo. Da un momento all'altro ci siamo trovati con i rubinetti a secco e, dopo aver conosciuto le inattese motivazioni, da allora siamo costretti a rifornirci di acqua per le necessità quotidiane tramite delle autobotti private, che la fanno pagare ben 15 euro al metro cubo (8 euro più il trasporto)».

Le famiglie di via Medardo Riccio, precisando che tutte le pendenze contabili, se accertate, possono esser risolte, si chiedono come è possibile che un bene essenziale quale l'acqua venga negato, tanto più in un mese come agosto quando molti uffici sono chiusi e le soluzioni non è facile trovarle. Così, i condomini ipotizzano un comportamento illegale da parte di Abbanoa «soprattutto in un caso come questo, nel quale basta poco per capire la nostra buona fede». E sperano che del problema possa farsi portavoce il sindaco, perchè Abbanoa risolva i problemi con azioni legali, «non con atti di forza chiaramente disumani». (v.m.)

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