La Nuova Sardegna

Sassari

Nelle fogne finiscono 240mila euro

Nelle fogne finiscono 240mila euro

È il valore dell’acqua sorgiva che ogni anno viene buttata. Progetto di recupero

17 ottobre 2012
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OZIERI. Ammonta almeno a 240mila euro il valore, ai prezzi correnti, dell’acqua sorgiva che ogni anno a Ozieri viene “buttata via” nelle fogne. Perché non impiegarla in qualche modo? Una domanda la cui risposta necessita di studi e approfondimenti, ma una proposta sicuramente da valutare, soprattutto se si guarda a quei 240mila euro. A tanto ammonta il costo dei metri cubi che fuoriescono dalle sorgenti naturali della città: Sa Ena, la vena d’acqua che alimenta anche Fontana Grixoni e attraversa via Umberto; la sorgente di San Gavino, che alimentava anche le fontane del parco della scuola; la fonte che sorgeva vicina alla ex Centrale Elettrica, all’inizio di via De Gasperi; la sorgente di via Vittorio Veneto, recentemente “riscoperta” dopo l’uscita fuori del terrapieno dietro il municipio e l’hotel; l’ex lavatoio nell’Unione delle due Piazze. Un enorme spreco, che stona decisamente con le carenze dovute alle falle nelle condotte dell’acqua potabile che sempre più spesso si riscontrano a Ozieri e ovunque nell’isola. Perché allora non utilizzare tutta questa risorsa per altri scopi? Questa la proposta di un giovane giardiniere ozierese, Giuseppe Saba. Giardiniere e artista: l’autore della famosa barca Shardana della villa di Silvio Berlusconi e della bellissima sirena in trachite con perla in sospensione, delle quali si è parlato anche in queste pagine. «Si potrebbe intubarla, convogliarla - dice - per “alimentare” idee che con poca spesa possono dare grandi risultati. Pensiamo a Sa Ena, dove stanno per iniziare i lavori di scavo per la rete del gas. Dall’acqua sorgiva si può produrre energia, la si può depurare per uso domestico, o magari si può dirigerla in fontane e cascate con laghetti artistici per abbellire quelle parti della città che necessitano di una valorizzazione». Come l’area esterna alla ex Centrale Elettrica ora museo, per la quale c’è già un progetto di risistemazione che però attende finanziamenti. La mente di artista di Giuseppe Saba ha già ideato cascate fluenti con laghetti illuminati dalla stessa energia prodotta dall’acqua che sgorga. «Un progetto che costerebbe circa 40 mila euro, che non sono certo pochi ma che in confronto ai 240 mila euro che ogni anno si buttano nelle fogne sono davvero poca cosa. Oltre a utilizzarla per produrre energia la si potrebbe recuperare per produrre splendidi effetti artistici». Ogni anno i cittadini e i Comuni pagano denari su denari (circa 0,25 euro a metro cubo) per la canalizzazione e depurazione dell’acqua: perché non provare a recuperare le antiche sorgenti per auto-approvvigionarsi? (b.m.)

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