La Nuova Sardegna

Sassari

Rudas: «Tempo scaduto, ora le risposte»

di Gianni Bazzoni
Rudas: «Tempo scaduto, ora le risposte»

Il segretario generale, riconfermato a stragrande maggioranza, lancia un monito ai nuovi consiglieri regionali

08 marzo 2014
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SASSARI. Ormai non c’è più tempo per le teorie e per le promesse in un territorio dove migliaia di persone vivono nella sofferenza, spesso in attesa di ammortizzatori sociali che non ci sono più. Famiglie disgregate, ragazzi e ragazze che hanno cancellato la parola futuro dalla loro prospettiva, e su tutto una devastante cappa di rassegnazione. Per questo Antonio Rudas, rieletto a stragrande maggioranza segretario generale della Cgil di Sassari - nel congresso che si è concluso ieri sera a Porto Torres - lancia l’ultimo avvertimento.

«C’è bisogno urgente, anzi immediato, di risposte», ha detto. E si è rivolto in primo luogo ai nuovi consiglieri regionali - in particolare quelli eletti nel territorio - affinchè «i buoni propositi per fare uscire la provincia di Sassari dalla crisi diventino finalmente dei progetti concreti».

Cambia passo la Cgil e accelera con decisione. Un comitato direttivo di 40 persone, di cui 20 sono donne (è l’organismo più rosa nei 114 anni della storia della Camera del lavoro), un programma che diventa il diario quotidiano delle cose da fare. Senza più scuse per nessuno. Neppure per il sindacato.

«La situazione negli ultimi quattro anni è cambiata in peggio – ha sottolineato Antonio Rudas – . E gran parte della responsabilità è della giunta regionale uscente: abbiamo perso quattro anni misurandoci con un “non-governo”, mai nella storia dell’autonomia una giunta è stata così assente. L’amministrazione regionale non ha neanche saputo costruire un adeguato rapporto con lo Stato: eppure eravamo riusciti a ritagliarci una specificità legittima con la vertenza entrate, oggi rilanciata giustamente dal nuovo presidente della Regione Francesco Pigliaru. Ripartiamo da lì per spostarci dalla devastazione che è sotto gli occhi di tutti».

Due le direttive fondamentali indicate dal segretario della Cgil - che resterà in carica per un anno e mezzo, fino al raggiungimento del limite degli otto anni di mandato -: istruzione e lavoro. «Una regione come la nostra, limitata da molti fattori, primo dei quali l’insularità, ha bisogno di investire sulla conoscenza».

Nella città simbolo della lotta operaia, Antonio Rudas guarda all’industria. «Oggi c’è un'opportunità importante con la chimica verde. Importante, perché si tratta di un progetto innovativo, ma anche perché ha permesso di mantenere nel territorio la multinazionale che dovrà bonificare quelle aree, senza sconti per nessuno». Ma il segretario immagina un rilancio dell'edilizia, «non costruendo nuove case ma valorizzando l'esistente, che va recuperato e risanato». E poi una nuova politica dei trasporti, che rilanci il porto di Porto Torres e l'aeroporto di Alghero, creando una rete degli scali sardi competitiva. Rudas ha auspicato «che finalmente la sanità venga liberata dal giogo della politica, per consentire un servizio all'altezza agli utenti e migliori condizioni per i lavoratori».

Nella giornata finale è intervenuto il responsabile nazionale Cgil dell'Area contrattazione, Salvatore Barone: «Questo territorio porta i segni più evidenti della crisi che ha pesanti conseguenze sulla società – ha detto – in un Paese che negli ultimi cinque anni ha perso oltre il 25 per cento della produzione industriale italiana».

I lavori sono stati conclusi dal segretario regionale della Cgil Michele Carrus. «Le regionali ci hanno liberato da un incubo – ha detto – non si sa se sia stata peggiore l'inerzia dell'azione di governo o i suoi provvedimenti. Serve dare lavoro e non un sussidio ai 30mila che oggi lo ricevono».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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